Fisco Per chi compra e ristruttura casa nel 2025 gli incentivi sono di più

Per chi compra e ristruttura casa nel 2025 gli incentivi sono di più

Legge di Bilancio 2025: nuove detrazioni fiscali per ristrutturazioni. Differenze tra abitazioni principali e seconde case. Impatti sul mercato.

19 Giugno 2025 15:14

Il 2025 si apre con una novità che rischia di cambiare profondamente il modo in cui gli italiani affrontano le detrazioni fiscali legate alle ristrutturazioni edilizie.

Un doppio binario che distingue nettamente tra chi interviene sulla propria abitazione principale e chi invece punta sulle seconde case. Un cambiamento che, oltre a incidere sulle scelte dei singoli, potrebbe lasciare il segno sull’intero mercato immobiliare.

Due pesi e due misure: cosa cambia per le ristrutturazioni

La nuova Legge di Bilancio mette in chiaro le regole del gioco: chi decide di rinnovare la propria abitazione principale continuerà a godere di una detrazione fiscale del 50% sulle spese sostenute, fino a un massimo di 96.000 euro.

Una soglia che consente di pianificare interventi importanti, senza troppi patemi d’animo. Per le seconde case, invece, il discorso cambia radicalmente: qui la detrazione scende al 36%, e il tetto di spesa si dimezza a 48.000 euro. Una stretta che rischia di raffreddare gli entusiasmi di chi vedeva nella ristrutturazione edilizia una via privilegiata per valorizzare immobili non destinati a uso abitativo principale.

Il nodo dell’abitazione principale: tra burocrazia e paradossi

La vera questione, però, si annida nei dettagli. Per poter accedere all’aliquota più favorevole, l’immobile deve essere utilizzato come abitazione principale già durante i lavori. Un vincolo che suona come una beffa per chi acquista case da ristrutturare e non può abitarle finché non sono pronte.

Il paradosso si fa evidente se si pensa che, secondo il Testo Unico delle Imposte sui Redditi, la definizione di abitazione principale richiede la dimora abituale del proprietario o dei suoi familiari. E come si fa a dimorare in una casa inagibile? Il rischio è che chi investe su immobili da rimettere a nuovo si trovi automaticamente escluso dalla detrazione più vantaggiosa, con un impatto che potrebbe scoraggiare tanti potenziali acquirenti.

Mercato immobiliare e possibili spiragli per gli acquirenti

Il riflesso sul mercato immobiliare potrebbe essere tutt’altro che trascurabile. Ogni anno in Italia si acquistano circa 700.000 abitazioni, di cui ben 500.000 destinate a diventare residenze principali. Nel 2019, gli incentivi per le ristrutturazioni edilizie hanno generato investimenti per 19,5 miliardi di euro: numeri che fanno capire quanto sia strategica la partita delle detrazioni fiscali. Tuttavia, uno spiraglio rimane: in passato, l’Agenzia delle Entrate ha aperto alla possibilità di riconoscere le agevolazioni anche per immobili inagibili, a patto che diventino abitazione principale al termine dei lavori. Un precedente che fa ben sperare chi teme di restare fuori dai giochi. Resta da vedere se questa linea sarà confermata anche con le nuove regole.

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