Fisco UE alza le accise sul tabacco: cosa cambia per i fumatori

UE alza le accise sul tabacco: cosa cambia per i fumatori

L'UE punta a ridurre il consumo di tabacco con aumenti delle accise, ma sorgono timori su impatti economici e mercato nero.

19 Giugno 2025 14:00

Mentre l’Europa si interroga sul futuro del settore, un’ombra lunga si stende sulle accise del tabacco: la riforma fiscale allo studio rischia di stravolgere abitudini, mercati e, soprattutto, le tasche dei consumatori.

Sul tavolo della UE si sta delineando un progetto che non passa certo inosservato, destinato a far discutere non solo per i numeri – a dir poco impressionanti – ma anche per le ricadute sociali ed economiche che potrebbero travolgere milioni di persone, dai produttori agli esercenti, fino agli stessi fumatori.

Tabacco, accise alle stelle: la svolta europea

I numeri parlano chiaro e fanno tremare il settore: l’accisa minima sulle sigarette potrebbe salire fino a 215 euro per 1.000 unità, con un incremento del 139%. Ancora più eclatante il caso del tabacco sfuso, per cui si prevede un aumento del 258%, portando la tassazione a 215 euro al chilogrammo.

Ma il vero colpo di scena riguarda i sigari, che potrebbero subire un rincaro monstre del 1.090%. Bruxelles, insomma, non sembra avere intenzione di fare sconti: la parola d’ordine è “inasprimento”, in linea con la strategia di contrasto al tabagismo. L’obiettivo? Spingere i cittadini verso scelte più salutari, pur consapevoli che la posta in gioco è altissima e la tensione palpabile in diversi Stati membri.

Il rischio del mercato nero e le preoccupazioni nazionali

Nonostante le intenzioni dichiarate di promuovere la salute pubblica, il dibattito si fa acceso, soprattutto in paesi come l’Italia, dove il comparto rappresenta una fetta significativa dell’economia. L’ipotesi di una tassazione così elevata rischia di essere un boomerang: se da un lato si punta a ridurre i consumi, dall’altro si teme un’esplosione del mercato nero di tabacco. Il timore, più che fondato, è che le accise fuori scala spingano i consumatori verso circuiti illegali, minando sia le entrate fiscali sia gli obiettivi sanitari. Non è un caso che il Belgio, pioniere delle politiche anti-fumo, abbia già adottato misure come il divieto di esporre tabacco nei negozi e lo stop alle e-cig monouso, con la dichiarata ambizione di una generazione senza fumo entro il 2040.

Accise sul tabacco: un equilibrio delicato tra salute e sostenibilità

La partita che si sta giocando a Bruxelles è tutt’altro che scontata. Da un lato c’è la volontà di tutelare la salute pubblica e di allinearsi alle raccomandazioni internazionali, dall’altro la necessità di salvaguardare l’occupazione e la tenuta di un settore che coinvolge migliaia di lavoratori.

La riforma delle accise sul tabacco potrebbe rappresentare una svolta epocale, ma la vera sfida sarà trovare il giusto equilibrio tra rigore fiscale e sostenibilità economica, evitando che l’inasprimento delle regole si trasformi in un autogol per l’intera Unione Europea.

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