Lavoro Cittadinanza, il Referendum premia il Sì: superata soglia 60%

Cittadinanza, il Referendum premia il Sì: superata soglia 60%

Il referendum sulla cittadinanza 2025 fallisce per mancato quorum: affluenza al 30,6%, ma con oltre il 60% di voti favorevoli.

10 Giugno 2025 10:00

La questione della referendum sulla cittadinanza è tornata prepotentemente al centro del dibattito pubblico in occasione della consultazione dell’8-9 giugno, destinata a segnare un passaggio chiave nella storia dell’Italia 2025.

Eppure, quello che doveva essere un momento di svolta si è trasformato in una battuta d’arresto che lascia l’amaro in bocca a molti osservatori e protagonisti della scena politica e sociale. Il quorum mancato – solo il 30,6% degli aventi diritto si è recato alle urne, ben lontano dalla soglia del 50% richiesta per la validità – ha spento sul nascere ogni possibilità di cambiamento della normativa sulla cittadinanza.

I risultati del referendum

Nonostante un robusto 60% di voti favorevoli tra chi si è espresso, la proposta di ridurre da dieci a cinque anni il periodo minimo di residenza per ottenere la cittadinanza italiana si è infranta contro il muro dell’astensione.

Eppure, se la maggioranza di governo festeggia quello che considera un successo politico, dall’altra parte della barricata non si registra rassegnazione. Anzi, le organizzazioni per i diritti umani promettono battaglia. Deepika Salhan, leader del movimento “On the Right Side Of History”, ha assicurato che la mobilitazione non si fermerà qui: “Continueremo a lottare per una legge più giusta e inclusiva“, ha dichiarato, puntando i riflettori soprattutto sui tanti giovani nati o cresciuti in Italia che restano ancora esclusi dalla cittadinanza, pur essendo di fatto parte integrante della società.

Il risultato del referendum ha così congelato una riforma che molti giudicano ormai non più rinviabile. Le parole di Deepika Salhan risuonano come un monito: “Non possiamo arrenderci davanti a una legge che lascia indietro milioni di persone. L’Italia deve saper guardare avanti e costruire una cittadinanza davvero inclusiva“.

La vicenda del referendum sulla cittadinanza rappresenta uno specchio fedele delle contraddizioni dell’Italia 2025: da una parte la volontà di aprirsi al cambiamento, dall’altra la paura di perdere certezze e identità. Nel mezzo, milioni di cittadini e residenti che attendono risposte e che, ancora una volta, vedono rimandato il sogno di una piena integrazione. Resta da vedere se, nei prossimi mesi, la politica saprà raccogliere la sfida e restituire centralità a un tema che riguarda il futuro stesso della nostra società. Intanto, il quorum mancato resta lì, a ricordarci che la strada per una cittadinanza più giusta e moderna è ancora lunga e tutta da percorrere.

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