Lavoro Busta paga Lavoro: settori in cui gli stipendi crescono

Lavoro: settori in cui gli stipendi crescono

Scopri in quali settori l’occupazione in Italia cresce insieme agli stipendi e dove invece restano forti le disparità retributive.

17 Settembre 2025 15:00

Si registra un deciso balzo nel mercato italiano, con un incremento dell’occupazione del 4,8% tra il 2019 e il 2024, in perfetta sintonia con la media dell’Eurozona. Questo trend evidenzia una vivacità del tessuto produttivo, sorretta anche dai servizi avanzati che, con strategie ambiziose, vanno consolidando la loro presenza.

Non si tratta di un semplice rialzo statistico, ma di un processo di trasformazione che interessa diversi segmenti: i comparti tecnologici e scientifici, in particolare, si rivelano motori di crescita stabile. È come se l’intera struttura economica stesse imboccando un sentiero di rinnovamento, rafforzando la propria capacità competitiva su scala europea.

Occupazione e stipendi: dinamiche dei settori innovativi

Una spinta dell’occupazione determinante arriva da quelle realtà che puntano su ricerca e sviluppo, tra cui spiccano le imprese legate all’ICT. Le attività di informazione e comunicazione, per esempio, crescono del 9,3%, mentre i settori professionali e tecnici registrano un lusinghiero +12,4%.

Certo, tali aree non costituiscono ancora il fulcro dell’economia, ma incidono in modo significativo nella generazione di nuovi posti di lavoro. Qui è fondamentale l’elevato livello di competenze, unito all’attenzione costante verso l’innovazione.

Da notare, inoltre, l’incremento marcato di figure specializzate come ingegneri, legali d’impresa e professionisti amministrativi, a testimonianza di un panorama che premia chi è in grado di interpretare al meglio la complessità attuale.

Il peso dei lavoratori senior e le sfide salariali

A contribuire alla stabilità dell’occupazione concorre una quota crescente di lavoratori senior, che trovano spazio anche grazie alle riforme pensionistiche volte a posticipare l’età di uscita dal lavoro.

Questo fenomeno, insieme all’ampia diffusione dei contratti a tempo indeterminato, spiega parte di quel 77,1% di lavoro dipendente sull’intero mercato. Eppure, resta aperta la questione delle disparità retributive: più della metà delle imprese lamenta una stagnazione o un calo dei salari reali, ulteriormente penalizzati dall’inflazione.

Nel contempo, un ristretto nucleo di aziende all’avanguardia continua a rafforzare i propri piani salariali, soprattutto laddove si punta su competenze specifiche e su un approccio lungimirante alla gestione del personale.

Intelligenza artificiale e prospettive professionali

L’intelligenza artificiale è ormai uno dei fattori chiave per favorire l’innovazione e lo sviluppo di nuove idee, al punto da correlarsi positivamente a migliori condizioni economiche e a un’espansione dell’occupazione.

Non è un caso che alcune delle più dinamiche attività professionali in Italia ruotino attorno a sistemi di analisi predittiva, algoritmi cognitivi e automazione dei processi. Questo scenario suggerisce che le aziende disposte a investire in tecnologie di apprendimento automatico potrebbero trovare nuove opportunità di crescita, confermando come la modernizzazione, se gestita con politiche strategiche, possa sostenere un futuro più inclusivo per l’intero ecosistema lavorativo.

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