Fisco Tasse e imposte Prezzo della benzina in aumento, il caro carburanti colpisce le famiglie

Prezzo della benzina in aumento, il caro carburanti colpisce le famiglie

A giugno 2025, la benzina servita ha raggiunto 1,9 €/l in Italia. Analizziamo l'impatto economico, la pressione fiscale e le richieste di intervento.

19 Giugno 2025 15:45

Non c’è tregua per le famiglie italiane: i prezzi dei carburanti continuano la loro corsa al rialzo, mettendo in seria difficoltà chi ogni giorno si trova a dover fare i conti con il pieno dell’auto. Da mesi, la situazione sembra sfuggita di mano, e la prospettiva per il 2025 non lascia spazio a facili ottimismi.

I rincari non sono solo una voce fastidiosa sullo scontrino, ma un vero e proprio macigno che si abbatte sui bilanci domestici, con effetti a cascata su trasporti, spesa e, in definitiva, sulla qualità della vita.

Benzina e gasolio: rincari senza sosta

Nel giro di pochi mesi, il prezzo della benzina servita ha raggiunto la soglia psicologica di 1,9 euro al litro, secondo le ultime rilevazioni ANSA. Non va meglio per il gasolio, che a giugno 2025 ha toccato quota 1,726 euro al litro, segnando un aumento del 4,2% rispetto a dicembre 2024.

In alcune aree della Toscana, i picchi hanno superato i 2,4 euro, lasciando automobilisti e autotrasportatori a bocca aperta. A rendere ancora più amara la situazione, il fatto che la modalità self-service, da sempre considerata un’ancora di salvezza, ha ormai superato i livelli record dell’anno precedente. E mentre i numeri salgono, la sensazione di impotenza cresce tra i consumatori, che vedono svanire ogni speranza di una rapida inversione di tendenza.

Pressione fiscale e impatto sulle famiglie

Ma a pesare come un macigno sul portafoglio degli italiani non sono solo i rincari alla pompa, a ridosso delle vacanze: la vera zavorra resta la pressione fiscale. Ogni litro di carburante nasconde una tassa salatissima: ben 1,071 euro su ogni litro di benzina finiscono nelle casse dello Stato, pari al 56,4% del prezzo totale, ben al di sopra della media europea del 52,47%.

Il risultato? Un aggravio annuale che, secondo le stime di Codacons, sfiora i 228 euro per chi utilizza benzina e arriva a 329 euro per chi preferisce il diesel, considerando due rifornimenti al mese. In questo scenario, non sorprende che le famiglie siano costrette a rivedere le proprie abitudini di consumo, tagliando spese e rinunciando a piccoli piaceri pur di far quadrare i conti.

Le richieste dei consumatori e le prospettive per il futuro

Di fronte a questa escalation, le associazioni dei consumatori, in primis Codacons e Assoutenti, non restano a guardare: le richieste di interventi urgenti si fanno sempre più pressanti. In cima alla lista, la necessità di una decisa riduzione delle accise e una riforma strutturale del sistema fiscale sui carburanti, già allo studio del governo per il 2025.

Nel frattempo, però, l’aumento dei prezzi dei carburanti continua a gravare su trasporti, logistica e commercio al dettaglio, con effetti a catena su tutta l’economia nazionale. In un Paese dove ogni rincaro si ripercuote a cascata sul carrello della spesa e sulla vita quotidiana, la speranza è che alle parole seguano presto i fatti, prima che la situazione diventi insostenibile per milioni di famiglie.

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