Fisco Redditi sotto i 15mila euro: le professioni nel mirino per evasione fiscale

Redditi sotto i 15mila euro: le professioni nel mirino per evasione fiscale

Scopri quali sono le professioni nel mirino per evasione fiscale in Italia che dichiarano redditi sotto i 15mila euro.

10 Giugno 2025 13:00

Nel cuore dell’economia italiana, tra le pieghe di settori vitali come la ristorazione e le farmacie, si annida una delle contraddizioni più evidenti del nostro sistema: l’evasione fiscale. Se ci si ferma un attimo a riflettere, il dato che salta subito all’occhio è quasi paradossale: secondo le ultime rilevazioni, ristoratori, albergatori e farmacisti dichiarano in media poco più di 15.000 euro l’anno. Un valore che, messo a confronto con la mole di attività che si svolge quotidianamente in questi ambiti, lascia più di qualche perplessità.

Il grande protagonista dell’evasione fiscale

Non è un mistero che questi settori rappresentino un crocevia di interessi e di movimenti economici. Basta fare un giro per le vie delle nostre città, osservare il flusso costante di clienti che affolla bar, ristoranti, hotel e farmacie, per rendersi conto che i volumi d’affari sono tutt’altro che trascurabili. Eppure, quando si passa al vaglio delle dichiarazioni fiscali, emerge una realtà distorta, quasi surreale, dove i redditi medi risultano quattro volte inferiori rispetto a quelli dei professionisti che, mediamente, si attestano oltre i 64.000 euro annui. Un abisso che non può essere spiegato soltanto da differenze di mercato o di domanda, ma che richiama con forza il tema delle transazioni in contanti e della loro tracciabilità.

Il contante, infatti, continua a essere il vero asso nella manica per chi vuole “giocare sporco”. La possibilità di effettuare pagamenti non tracciabili rappresenta una tentazione troppo forte per molti operatori, che così facendo sottraggono risorse fondamentali alle casse dello Stato e alimentano una concorrenza sleale che penalizza chi invece rispetta le regole.

Le differenze tra Nord e Sud

A rendere il quadro ancora più complesso, ci pensano le profonde differenze territoriali che caratterizzano il nostro Paese. Se in regioni come la Lombardia i redditi dichiarati da queste categorie sono sensibilmente più alti, nel Sud Italia – e in particolare in Calabria – la forbice si allarga in modo preoccupante.

Un fenomeno che non si può spiegare solo con il diverso tessuto economico, ma che porta inevitabilmente a riflettere sull’incidenza dell’evasione fiscale nelle diverse aree geografiche. In altre parole, laddove il controllo è meno stringente e la cultura della legalità fa più fatica a radicarsi, il fenomeno dilaga con maggiore facilità, lasciando sul campo ingenti perdite per la collettività.

Le professioni nel mirino del Fisco

Il tema dell’evasione fiscale nei settori di ristoratori, albergatori e farmacisti non è solo una questione di numeri o di statistiche. È il riflesso di un modo di intendere il rapporto tra cittadini e Stato, tra imprenditori e regole. E, forse, è proprio da qui che bisogna ripartire: dalla consapevolezza che il rispetto delle regole è la base per una crescita sostenibile, per un’economia più solida e per una società più equa. Perché, in fondo, la vera ricchezza di un Paese si misura anche dalla sua capacità di affrontare con coraggio le proprie contraddizioni e di trasformarle in opportunità di cambiamento.

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