Fisco Mutui, col tasso variabile si risparmiano quasi 2mila euro

Mutui, col tasso variabile si risparmiano quasi 2mila euro

Nel 2025 i mutui a tasso variabile sono più convenienti grazie ai tagli BCE. Scopri risparmi, confronto con i fissi e previsioni per l'anno.

27 Giugno 2025 16:00

Negli ultimi mesi, il panorama dei mutui variabili ha subito una svolta che in pochi si aspettavano, riportando sotto i riflettori una formula che sembrava ormai superata dalla concorrenza dei tassi fissi.

Dopo un lungo periodo di predominio dei mutui a tasso fisso, il taglio dei tassi BCE a giugno 2025 ha rimesso in discussione molte certezze, riaprendo il gioco per chi è alla ricerca della soluzione più conveniente per acquistare casa o rifinanziare il proprio debito.

Ma cosa sta succedendo davvero nel mercato dei mutui 2025? E perché l’indice Euribor 2025 è tornato a fare la differenza?

Taglio dei tassi BCE: la scossa che cambia le carte in tavola

Il recente intervento della Banca Centrale Europea, che ha abbassato il tasso sui depositi al 2% e quello sui rifinanziamenti principali al 2,15%, ha avuto un impatto immediato. In un contesto dove l’inflazione si era fatta sentire per troppo tempo, la BCE ha scelto di dare una spinta decisa all’economia.

Il risultato? L’Euribor 2025 a 3 mesi è sceso rapidamente a una media del 2,32% già ad aprile, con effetti a cascata sui mutui variabili. In pochi giorni, il TAN medio per questi prodotti è passato dal 2,83% di maggio al 2,62% di giugno, con le offerte più aggressive che sono arrivate addirittura al 2,26%.

Mutui fissi: la sorpresa che non ti aspetti

Mentre i mutui variabili diventavano più accessibili, i tassi fissi hanno iniziato a prendere una piega inaspettata: il TAN medio è salito dal 2,99% al 3,03%, rendendo questa soluzione meno attraente rispetto al recente passato.

Per chi si trova a dover scegliere, il confronto diventa quasi automatico: su un finanziamento da 160.000 euro a vent’anni, la rata mensile di un variabile (2,88%) si attesta a 878 euro, contro gli 885 euro del fisso (2,98%). In soldoni, parliamo di un risparmio superiore a 1.900 euro nell’arco della durata del mutuo. Numeri che, messi nero su bianco, fanno riflettere anche i più prudenti.

Prospettive e consigli per chi deve scegliere

Guardando avanti, le previsioni non lasciano spazio a molti dubbi: gli indici Euribor a 1 e 3 mesi sono già scesi sotto i valori dell’IRS di marzo 2025 e gli analisti prevedono che i tassi variabili possano addirittura scendere sotto il 2% entro agosto, con una possibile stabilizzazione intorno all’1,80% entro fine anno.

In questo scenario, i mutui variabili tornano ad essere una scelta da tenere in seria considerazione. Tuttavia, è fondamentale ricordare che ogni decisione va ponderata con attenzione, valutando la propria situazione finanziaria e la capacità di sostenere eventuali oscillazioni future dei tassi. La convenienza, oggi, è tangibile, ma la prudenza resta sempre la migliore alleata di chi vuole investire nel mattone senza brutte sorprese.

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