Fisco Modello 730/2025: le novità fiscali per coppie separate o divorziate

Modello 730/2025: le novità fiscali per coppie separate o divorziate

Guida completa alle novità fiscali del modello 730/2025 per coppie separate: assegni di mantenimento, detrazioni figli e mutuo.

12 Giugno 2025 13:30

Le novità introdotte dalla legge di Bilancio 2025 verranno recepite dalla prossima dichiarazione dei redditi. Il  modello 730/2025 si riferisce ai redditi percepiti nel 2024, dunque valgono ancora le vecchie regole. Ma quali sono le novità della legge di Bilancio per chi si trova ad affrontare una separazione o un divorzio?

La compilazione richiede ora uno sguardo più attento, soprattutto quando si tratta di gestire le pratiche legate ai figli, agli immobili e agli obblighi economici verso l’ex coniuge. Vediamo, allora, quali sono i punti da non perdere di vista per non incappare in errori o dimenticanze che potrebbero costare caro.

Assegni di mantenimento: nuovi obblighi dichiarativi

La Legge di Bilancio 2025 mette ordine su un tema da sempre delicato: gli assegni di mantenimento. Chi versa somme all’ex coniuge dovrà, senza eccezioni, indicare nel quadro E (rigo E22) del modello 730 il codice fiscale del beneficiario.

Un dettaglio che sembra banale, ma che diventa fondamentale per non rischiare contestazioni. Attenzione però: restano esclusi dalla dichiarazione gli assegni destinati ai figli, che continueranno a contare solo ai fini ISEE e non nella dichiarazione dei redditi. Un piccolo, ma significativo, cambiamento che alleggerisce la burocrazia per chi già deve districarsi tra mille adempimenti.

Interessi mutuo e abitazione principale: chi può ancora detrarre?

Un altro punto che spesso genera dubbi riguarda la possibilità di portare in detrazione gli interessi del mutuo. La regola, anche per il 2025, è chiara: il coniuge che lascia l’abitazione principale può continuare a beneficiare della detrazione del 19% sugli interessi passivi (fino a 4.000 euro l’anno), ma solo se nell’immobile risiedono ancora i familiari.

In caso di mutuo cointestato, ciascuno può detrarre la propria quota, salvo che uno dei due sia fiscalmente a carico dell’altro. Si tratta di una tutela importante, pensata per evitare che la separazione si traduca in una penalizzazione fiscale aggiuntiva.

Detrazioni figli e nuovi limiti di reddito

Capitolo a parte meritano le detrazioni per i figli, che la riforma 2025 riscrive in modo significativo. Di norma, il beneficio viene diviso al 50% tra i genitori separati, ma con la possibilità di attribuirlo interamente al genitore con il reddito più alto, se vi è accordo.

Occhio ai nuovi limiti: i figli tra 21 e 30 anni sono considerati fiscalmente a carico fino a 2.840,51 euro di reddito (4.000 euro se under 24). Per i figli con disabilità, invece, resta il principio dell’assenza di limiti di età, purché vengano rispettati i tetti di reddito.

Da non dimenticare che il calcolo delle detrazioni segue ora il quoziente familiare, con importi massimi che possono variare tra 7.000 e 14.000 euro, a seconda del numero di figli e della fascia di reddito. Un sistema che punta a premiare chi ha carichi familiari più pesanti, ma che richiede di tenere sotto controllo ogni dettaglio per non perdere opportunità preziose.

Ristrutturazioni: stretta sulle detrazioni per le seconde case

Infine, una nota importante per chi ha in mente lavori di ristrutturazione: la detrazione resta al 50% solo per la prima casa, mentre per gli altri immobili scende al 36%. Un cambiamento che invita a pianificare con attenzione gli interventi, per non trovarsi a dover fare i conti con una riduzione dell’agevolazione proprio quando i costi si fanno sentire di più.

In definitiva, il nuovo quadro fiscale richiede attenzione, pianificazione e la capacità di leggere tra le righe: solo così sarà possibile cogliere tutte le opportunità offerte dal modello 730/2025 e affrontare con serenità la dichiarazione dei redditi, anche in caso di separazione o divorzio.

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