Arriva il nuovo bonus mamme: fino a 480 euro l’anno, ecco come funziona
Tutto sul Bonus mamme lavoratrici 2025: chi può richiederlo, importi, requisiti, modalità e scadenze per presentare domanda all’INPS.
Fonte immagine: Finanza.com
Il nuovo bonus mamme lavoratrici ha catturato l’attenzione di molte madri impegnate a conciliare famiglia e carriera. Questa misura, gestita dall’ente previdenziale INPS, si affianca alle forme di sostegno già esistenti, come l’assegno unico, offrendo un ulteriore strumento di supporto finanziario. L’iniziativa, introdotta dal cosiddetto decreto Omnibus, sostituisce la precedente agevolazione contributiva, concentrandosi soprattutto sulle donne che si ritrovano con carichi familiari significativi.
L’obiettivo è favorire la loro partecipazione attiva nel mondo del lavoro, riducendo gli oneri e le difficoltà collegate alla genitorialità. In particolare, rientrano nelle categorie protette tutte le mamme con almeno due figli, di cui il più piccolo di età inferiore ai 10 anni, oppure con tre figli e l’ultimo minorenne. Questo schema punta a rendere il sostegno più consistente e accessibile, senza gravare sulla situazione reddituale delle famiglie interessate, premiando lo spirito di dedizione e la costanza nel perseguire un equilibrio tra doveri professionali e impegni familiari.
Chi può accedere e quali sono i requisiti
Per ottenere l’idoneità, le madri devono soddisfare i requisiti, che includono un reddito annuo lordo non superiore a 40.000 euro, il rispetto della composizione familiare e la regolare iscrizione a forme pensionistiche obbligatorie. Non rientrano invece le lavoratrici domestiche, le titolari di cariche sociali e coloro che non abbiano un inquadramento pensionistico. Grazie alle nuove regole, questa misura si colloca in continuità con altri interventi, come il potenziamento dell’occupazione femminile e la tutela dei bambini a carico.
L’ammontare dell’agevolazione
L’importo del bonus mamme prevede 40 euro per ogni mese di attività lavorativa effettivamente svolta sul campo, fino a un massimo di 480 euro annuali. Si tratta di una cifra erogata in un’unica soluzione a dicembre, integrata direttamente in busta paga per le dipendenti, mentre per autonome e professioniste arriverà mediante accredito sul conto.
Un ulteriore vantaggio è l’esenzione dall’IRPEF, evitando qualsiasi impatto anche ai fini del calcolo ISEE. Questa normativa, in un quadro di riforme pensate per sostenere la genitorialità, enfatizza la necessità di rendere più agevoli gli aiuti pubblici e di semplificarne le modalità di erogazione, così da arrivare con precisione alle beneficiarie effettive.
Invio della domanda e scadenze
La domanda all’INPS va inoltrata dal 28 ottobre per via telematica, tramite i canali ufficiali del portale online, i patronati o il call center. Per chi rispetta la finestra di presentazione regolare, la scadenza è fissata al 7 dicembre 2025, mentre è prevista un’ulteriore proroga fino al 31 gennaio 2026 per chi matura i requisiti dopo la scadenza canonica.
Il processo di adesione punta a coniugare la massima semplicità operativa con un approccio inclusivo, tenendo conto delle esigenze concrete delle madri lavoratrici. Questa misura intende rafforzare la presenza femminile nel mondo lavorativo, accompagnandola con strumenti assistenziali apti a garantire stabilità e incoraggiare la continuità professionale.
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