Fisco Tasse e imposte Nuove accise sui carburanti già in vigore: quanto costa in più il diesel

Nuove accise sui carburanti già in vigore: quanto costa in più il diesel

Dal 15 maggio 2025 sono entrate in vigore nuove accise: aumento per il gasolio e riduzione per la benzina. Scopri obiettivi e impatti della misura.

16 Maggio 2025 11:15

Dal 15 maggio 2025 il panorama dei carburanti in Italia subirà un significativo cambiamento, grazie a un decreto interministeriale che introduce un riequilibrio delle accise. Questo provvedimento, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 maggio, prevede un taglio di 1,5 centesimi per litro sulla benzina e un corrispondente aumento per il gasolio. Una misura che punta a ridefinire il costo alla pompa, portando l’aliquota delle accise sulla benzina a 71,34 centesimi al litro, mentre quella del gasolio salirà a 63,24 centesimi al litro.

Questa riforma si inserisce in un più ampio progetto di riforma fiscale, mirato a ridurre progressivamente il divario fiscale tra i due carburanti entro il 2030. Il governo ha chiarito che questa misura non è solo di natura economica, ma risponde anche a esigenze di sostenibilità ambientale. Infatti, l’obiettivo è disincentivare l’uso dei veicoli diesel, considerati tra i principali responsabili delle emissioni inquinanti, e favorire un passaggio verso carburanti meno impattanti per l’ambiente.

Quanto costa di più il diesel con le nuove accise

Prima dell’entrata in vigore di questo decreto, la benzina era soggetta a un’accisa di 72,84 centesimi al litro, mentre il gasolio si attestava a 61,74 centesimi. Con questa modifica, la differenza tra i due carburanti si riduce leggermente, segnando un primo passo verso l’equilibrio auspicato. Tuttavia, il settore automotive, e in particolare i distributori di carburante, si trovano ora a dover affrontare nuove sfide. Gli operatori dovranno decidere se assorbire i costi derivanti dall’aumento delle accise sul gasolio o trasferirli direttamente sui consumatori, una scelta che potrebbe influire significativamente sulla domanda di diesel, storicamente predominante nel mercato italiano.

Nonostante le preoccupazioni espresse dagli operatori, il provvedimento ha ricevuto un’accoglienza positiva da parte delle associazioni ambientaliste. Queste ultime hanno sottolineato l’importanza di adottare misure complementari per incentivare la mobilità elettrica e migliorare l’infrastruttura di ricarica. La transizione verso una mobilità più sostenibile richiede infatti un approccio integrato, che includa incentivi economici, politiche di sensibilizzazione e investimenti mirati.

Il governo ha inoltre annunciato che le maggiori entrate derivanti dall’aumento delle accise sul gasolio saranno destinate al potenziamento del trasporto pubblico locale. Questa scelta mira a migliorare il servizio offerto e a ridurre l’impatto ambientale della mobilità urbana, contribuendo così a un duplice beneficio: economico e ambientale. In un contesto in cui la lotta ai cambiamenti climatici rappresenta una priorità globale, tali interventi assumono un valore strategico per il futuro del paese.

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