Lavoro Partita IVA Regime forfettario e ordinario: le spese deducibili spiegate

Regime forfettario e ordinario: le spese deducibili spiegate

Analisi dei regimi fiscali per Partite IVA: forfettario e ordinario. Scopri vantaggi, limiti e spese deducibili per ottimizzare il carico fiscale.

10 Maggio 2025 10:45

Per chi possiede una partita IVA, scegliere il regime fiscale adeguato rappresenta una decisione strategica che può influenzare profondamente il bilancio economico e operativo.

Tra il regime forfettario e il regime ordinario, ogni professionista deve valutare attentamente le proprie esigenze e proiezioni di spesa per massimizzare i vantaggi fiscali e minimizzare gli oneri amministrativi.

Spese deducibili nel regime forfettario

Il regime forfettario è una scelta popolare per la sua semplicità e convenienza. Questo sistema prevede un’imposta sostitutiva del 15%, che si riduce al 5% per le startup nei primi cinque anni di attività. Il reddito imponibile viene calcolato applicando un coefficiente di redditività ai ricavi lordi, senza considerare le spese effettivamente sostenute. Tale semplificazione, se da un lato riduce la burocrazia, dall’altro limita la possibilità di dedurre costi specifici come spese sanitarie o condominiali. Un’eccezione importante riguarda i contributi previdenziali, che sono completamente deducibili.

Nonostante queste limitazioni, il regime forfettario consente di compensare eventuali crediti d’imposta per beni strumentali. Tuttavia, chi lo adotta perde l’accesso alle detrazioni fiscali al 19%, a meno che non disponga di altri redditi soggetti a IRPEF. Pertanto, questa opzione si rivela ideale per chi cerca semplicità amministrativa e non ha spese significative da dedurre.

Regime ordinario e spese deducibili

In alternativa, il regime ordinario offre una maggiore flessibilità per chi ha spese consistenti e può documentarle accuratamente. Sebbene le aliquote progressive siano più elevate, questo sistema permette di dedurre tutte le spese effettivamente sostenute e pertinenti all’attività professionale. Tra le principali spese deducibili troviamo:

  • quote dell’abitazione utilizzata anche per lavoro;
  • spese per veicoli ad uso promiscuo;
  • costi telefonici e di connettività;
  • spese per abbigliamento professionale e ristorazione di lavoro;
  • acquisti di strumenti e tecnologie necessarie all’attività.

Per i professionisti con spese rilevanti, la possibilità di abbattere il reddito imponibile può compensare le aliquote più alte, rendendo il regime ordinario un’opzione vantaggiosa. Tuttavia, è importante considerare che questo sistema comporta maggiori adempimenti burocratici e una gestione contabile più complessa.

Ordinario o forfettario: quale regime scegliere?

La scelta tra regime forfettario e regime ordinario non è mai univoca e dipende da una serie di fattori personali e professionali. Tra questi, il volume di fatturato previsto, la natura e l’entità delle spese e le esigenze di semplificazione amministrativa. Per una decisione informata, è consigliabile avvalersi del supporto di un commercialista, che può fornire un’analisi dettagliata delle implicazioni fiscali e amministrative di ciascun regime.

In conclusione, mentre il regime forfettario si rivolge a chi cerca semplicità e ha poche spese, il regime ordinario premia chi sostiene costi significativi e vuole ottimizzare il proprio carico fiscale. Qualunque sia la scelta, una valutazione attenta e personalizzata rimane il miglior strumento per navigare il complesso panorama fiscale italiano.

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