Emergenza silenziosa: donne over 65 senza pensione
Il Focus Istat evidenzia divari occupazionali e pensionistici tra Nord e Sud, con criticità per donne e over 65. Un'analisi dettagliata.
Un quarto delle donne italiane tra i 65 e i 74 anni vive nell’ombra del sistema economico, privo di occupazione e di pensione. Questo dato, emerso dal rapporto dell’Istat, dipinge un quadro preoccupante, specialmente nel Mezzogiorno, dove quasi il 24% degli anziani si trova in una condizione di vulnerabilità economica. Tale percentuale è significativamente più alta rispetto al 12-13% registrato nel Nord Italia, evidenziando un divario territoriale allarmante.
La situazione lavorativa degli italiani nella fascia di età compresa tra i 50 e i 64 anni è caratterizzata da un 63,5% di occupati e solo un 9,5% di pensionati. Tuttavia, superata la soglia dei 65 anni, lo scenario cambia radicalmente: appena il 9,7% rimane attivo nel mercato del lavoro, mentre il 77,5% accede alle pensioni. Questo netto cambiamento mette in evidenza una disparità generazionale che influisce profondamente sul tessuto sociale ed economico del Paese.
Emergenza donna in pensione: la situazione da nord a sud
Il divario tra Nord e Sud non si limita all’accesso al lavoro, ma si estende anche alla copertura pensionistica. Oltre l’80% degli anziani settentrionali tra i 65 e i 74 anni riceve una pensione, contro meno del 70% nel Sud. Questa differenza sottolinea un problema strutturale del sistema previdenziale italiano, che risente delle disuguaglianze economiche e sociali tra le regioni.
Le donne, in particolare, risultano essere le più penalizzate da questa situazione. Le carriere discontinue e l’esclusione dal mercato del lavoro le espongono a un maggiore rischio di povertà e marginalizzazione sociale. Questo fenomeno non solo compromette il loro benessere economico, ma solleva anche interrogativi sulla sostenibilità del sistema previdenziale in un Paese che invecchia rapidamente.
La necessità di interventi mirati è evidente. Politiche volte a ridurre le disparità territoriali e generazionali, oltre a promuovere l’inclusione delle donne e dei giovani nel mercato del lavoro, sono essenziali per garantire un futuro più equo e sostenibile. L’Istat lancia un monito alle istituzioni: è tempo di affrontare con decisione queste sfide per prevenire un ulteriore aumento delle disuguaglianze e per rafforzare le tutele sociali per le fasce più vulnerabili della popolazione.
In conclusione, il rapporto dell’Istat evidenzia un quadro che richiede un’azione immediata e coordinata. Le disparità tra Nord e Sud, tra giovani e anziani, e tra uomini e donne non sono solo un problema economico, ma una questione di giustizia sociale. È imperativo che le istituzioni e la società civile lavorino insieme per costruire un sistema più inclusivo, capace di offrire opportunità e sicurezza a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro età, genere o regione di appartenenza.
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