Fisco Tasse e imposte Sigarette, stangata in arrivo: rincari fino a 1,5 euro a pacchetto

Sigarette, stangata in arrivo: rincari fino a 1,5 euro a pacchetto

Dal 2026 le accise sui prodotti del tabacco saliranno: prezzi delle sigarette più alti, con un gettito aggiuntivo per lo Stato.

20 Ottobre 2025 12:45

La nuova stretta fiscale sulle accise punta a modificare profondamente il panorama dei prodotti del tabacco nel nostro Paese. A partire dal 1° gennaio 2026, è già previsto un percorso graduale che vedrà un incremento della quota di tassazione, con l’obiettivo di arrivare a generare un flusso aggiuntivo di gettito per sostenere diverse misure di spesa pubblica.

L’attuale sistema, che combina un’aliquota fissa a una percentuale variabile, verrà così rimodulato e inciderà in modo più marcato sul prezzo sigarette. Secondo le stime più recenti, il rincaro potrebbe toccare punte di oltre 1,5 euro a pacchetto nel giro di due o tre anni, coinvolgendo sia i formati tradizionali sia quelli innovativi. La prospettiva, dunque, è di una rimodulazione del prezzo finale, con risvolti evidenti non solo per i fumatori ma anche per il mercato della distribuzione e la filiera produttiva.

L’intervento del Governo e gli effetti sul bilancio

La misura, varata dal Governo Meloni, si inserisce in una strategia di lungo periodo che mira a potenziare le entrate fiscali e a garantire sostenibilità nella prossima legge di bilancio. È lo stesso esecutivo a sottolineare come l’adeguamento dell’accisa risponda all’esigenza di mantenere allineati gli obiettivi di spesa con i vincoli di bilancio stabiliti a livello comunitario.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha stimato che l’aggiornamento delle aliquote potrebbe generare circa 200 milioni di euro annui, grazie a un’ampia base imponibile. In questo contesto, la manovra si configura anche come uno strumento per mostrare ai partner europei la determinazione dell’Italia nel rispettare le regole economiche condivise, pur mantenendo una certa flessibilità in attesa di eventuali revisioni del Patto di Stabilità europeo.

Le implicazioni sulla salute e la distribuzione dei fumatori

La crescente attenzione sui costi di produzione e sui margini di vendita si lega strettamente alle politiche sanitarie, dove l’Istituto Superiore di Sanità gioca un ruolo cruciale nella raccolta e nell’analisi dei dati epidemiologici. Gli esperti enfatizzano come l’inasprimento della tassazione possa agire da deterrente, specialmente tra i consumatori occasionali e nelle fasce più giovani, riducendo di riflesso la prevalenza del fumo.

Nonostante la disparità che esiste tra sigarette tradizionali e dispositivi elettronici, entrambi i segmenti subiranno un aumento degli oneri fiscali. Gli economisti, dal canto loro, vedono nell’incremento dei prezzi una leva per ribadire l’importanza della prevenzione delle malattie correlate all’abitudine al fumo e, parallelamente, per sostenere una strategia di bilancio più solida.

Uno sguardo al futuro del settore

I prossimi anni delineeranno uno scenario complesso per i produttori e i distributori, chiamati a rivedere piani industriali e strategie di mercato. È probabile che certi segmenti di consumo si orientino verso alternative dal costo più contenuto o, in alcuni casi, ne approfittino per abbandonare del tutto la sigaretta.

La spinta verso una tassazione più marcata sui prodotti da combustione potrebbe persino favorire la ricerca e lo sviluppo di soluzioni innovative, meno onerose e più compatibili con politiche di salute pubblica. Nel complesso, l’evoluzione delle normative fiscali potrà influenzare non solo le scelte dei consumatori ma anche la tenuta di un comparto economico che, nel breve periodo, dovrà affrontare significativi mutamenti di prospettiva.

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