Fisco Tasse e imposte Fisco, controlli estesi anche ai soci: cosa cambia con la nuova ordinanza

Fisco, controlli estesi anche ai soci: cosa cambia con la nuova ordinanza

L'ordinanza 13761/2025 estende i controlli fiscali dell'Agenzia delle Entrate ai conti di familiari e soci se emergono indizi di intestazioni fittizie.

8 Agosto 2025 09:30

Nel panorama italiano, i controlli fiscali hanno assunto un significato sempre più incisivo, soprattutto da quando la Agenzia delle Entrate ha ottenuto nuovi strumenti per scandagliare la posizione economica non soltanto del contribuente, ma anche di coloro che gli gravitano intorno.

L’ordinanza n. 13761/2025 della Cassazione ha infatti stabilito che le verifiche fiscali possono estendersi ai familiari, ai conviventi e perfino ai soci, purché emergano elementi validi a suggerire una gestione opaca dei patrimoni.

In un contesto di costante evoluzione, la prassi di “seguire il denaro” per chiarire eventuali discrepanze tra redditi dichiarati e reali disponibilità finanziarie richiede una complessa attività di raccolta di dati e valutazione, lasciando sempre più spazio al vaglio delle giustificazioni fornite da chi è chiamato in causa.

Verifiche allargate su conti e patrimoni

Una tappa cruciale di questo nuovo corso riguarda i conti correnti, esaminati con maggiore profondità quando vi siano indizi concreti di operazioni sospette. La Cassazione ha precisato che la presenza di transazioni rilevanti e prive di adeguata spiegazione può costituire motivo sufficiente per fare luce su possibili incongruenze.

Non si tratta di agire in modo arbitrario, ma di procedere con metodi trasparenti e motivati, dove l’onere della prova ricade sia sull’amministrazione, tenuta a dimostrare l’anomalia, sia sul contribuente, che deve offrire spiegazioni convincenti. Questa dialettica, secondo la Suprema Corte, è essenziale per evitare abusi di potere e per garantire che ciascuna parte abbia la possibilità di difendere i propri interessi.

Strumenti di controllo e responsabilità del contribuente

A fornire un efficace supporto alle indagini è l’Anagrafe dei rapporti finanziari, un database che raccoglie dati su movimentazioni bancarie, carte prepagate e altre forme di investimento. Tale sistema consente di identificare flussi di denaro potenzialmente anomali e di tracciare rapidamente chi ne è responsabile.

Di fronte a questi scenari, risulta fondamentale che il contribuente dimostri la regolarità dei flussi di cassa, onde scongiurare il rischio di accuse relative a eventuale evasione fiscale. Se, per esempio, un familiare o un convivente fosse titolare di un conto su cui transitano somme considerevoli, la prova di una reale disponibilità, accompagnata da pezze giustificative, potrebbe smontare fin da subito i rilievi dell’ufficio.

Equilibrio tra controlli e tutele

L’accertamento di un’intestazione fittizia diventa così il punto focale per contrastare l’occultamento di capitali. Sebbene la giurisprudenza incoraggi una verifica estesa a soggetti vicini al contribuente, rimane ferma la necessità di agire sulla base di evidenze tangibili e di assicurare la tutela dei diritti di chi viene chiamato a rispondere dell’origine dei propri fondi.

In quest’ottica, la sinergia tra gli uffici competenti, l’azione dei giudici e la consapevolezza del contribuente porta a un sistema fiscale più tracciabile e, al contempo, più equo. L’obiettivo dichiarato rimane quello di mantenere un equilibrio tra supervisione accurata e rispetto della sfera privata, contrastando gli abusi senza ostacolare inutilmente la circolazione legittima di risorse.

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