Finanza Personale Carrozze con cavalli: tradizione in calo nelle città

Carrozze con cavalli: tradizione in calo nelle città

Le carrozze trainate da cavalli stanno scomparendo dalle città italiane tra proteste animaliste, nuove regole e licenze.

8 Agosto 2025 09:00

Nel cuore di molte città italiane, le carrozze trainate da cavalli rappresentano un frammento di un’epoca passata, un’eleganza che riecheggia tra i vicoli antichi e le piazze affollate. Eppure, la loro presenza sta scemando: i vetturini più anziani cercano di salvaguardare questa tradizione, ma la modernità incalza, mettendo in discussione il senso di un mezzo regolamentato dalla legge 21 1992.

Quest’ultimo, considerato un trasporto pubblico non di linea, ha retto nel tempo solo grazie a un fascino d’altri tempi e a un turismo d’élite, ma oggi le proteste e i costi di mantenimento rendono arduo preservare un’eredità che sembra destinata a dissolversi sotto il sole rovente e lo smog.

Le tariffe elevate e la manutenzione costosa delle carrozze con cavalli hanno allontanato molti operatori. Inoltre, le offerte turistiche si sono moltiplicate, creando alternative più comode e veloci. Alcune amministrazioni comunali, per ridurre il numero di carrozze con cavalli in circolazione, propongono alla categoria la conversione del permesso in licenza taxi.

Tuttavia, l’idea non entusiasma i conducenti: le spese di adeguamento dei veicoli e l’assenza di sostegni economici generano scetticismo. In un panorama cittadino dove monopattini e veicoli elettrici stanno conquistando spazi sempre più ampi, la carrozza appare come un lusso difficile da sostenere, tanto per gli operatori quanto per una clientela che cerca esperienze meno impegnative.

Carrozze con cavalli: l’importanza di regole e benessere animale

La richiesta di una regolamentazione locale più stringente nasce sia dalla necessità di tutelare l’incolumità degli animali, sia dalla volontà di garantire un servizio sicuro ai turisti. Alcuni comuni italiani hanno stabilito fasce orarie per le corse, privilegiando le ore più fresche e imponendo pause obbligatorie.

Nonostante queste misure, il destino delle carrozze con cavalli si complica anche per la scarsa domanda, poiché il visitatore moderno tende a preferire formule turistiche più dinamiche. In questa fase di transizione, restano incerti il ruolo delle autorità nel favorire soluzioni alternative e la disponibilità di fondi per incentivare la formazione di chi vuole rinnovare l’offerta.

Le associazioni animaliste hanno puntato il dito contro il maltrattamento animale, evidenziando lo stress causato dal traffico cittadino e dalle alte temperature estive, elementi che sollevano polemiche sulla sostenibilità di questa pratica.

D’altro canto, tra i conducenti e i sostenitori delle antiche carrozze con cavalli resiste l’idea di difendere un patrimonio culturale fatto di storia, artigianalità e mestieri trasmessi di generazione in generazione.

Nel tentativo di conciliare il valore simbolico con la tutela di cavalli e professionisti, la discussione rimane aperta: la scelta se continuare a vedere sfilare questi calessi o se voltare pagina, affidandosi a mezzi più moderni, tocca un tasto sensibile dell’identità urbana italiana.

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