Fisco Sito Agenzia delle Entrate in down: i commercialisti si rivoltano

Sito Agenzia delle Entrate in down: i commercialisti si rivoltano

Gli ennesimi gravi malfunzionamenti del sito dell’Agenzia delle Entrate hanno acceso la polemica spingendo i commercialisti alla rivolta.

29 Maggio 2025 10:00

In un’Italia che si proclama sempre più digitale, l’ennesimo blocco del sito dell’Agenzia Entrate rischia di trasformarsi nell’ennesima beffa per chi, ogni giorno, deve confrontarsi con la realtà – spesso molto meno scintillante – della pubblica amministrazione. È accaduto ancora: proprio nel pieno della stagione dichiarativa, quando la pressione sugli studi professionali raggiunge l’apice, il portale telematico dell’Agenzia delle Entrate ha deciso di prendersi una pausa, lasciando a bocca asciutta migliaia di contribuenti e, soprattutto, i professionisti che li assistono.

Se ne parla da anni, ma quando il malfunzionamento digitale fisco colpisce, la sensazione di déjà-vu è inevitabile. È come se il progresso si fosse fermato sulla soglia degli uffici, lasciando dentro solo promesse e fuori una fila sempre più lunga di scadenze inevase e di pratiche bloccate. La tecnologia, che avrebbe dovuto essere la chiave di volta per la semplificazione e l’efficienza, si trasforma invece in un nuovo ostacolo, e ogni crash del sistema diventa una doccia fredda per chi si era illuso che il futuro fosse già arrivato.

A farsi portavoce del disagio è l’Associazione Nazionale Commercialisti (ANC), che ancora una volta alza la voce per i continui disservizi del sito dell’Agenzia Entrate chiede al Ministero dell’Economia di intervenire con decisione. E non si tratta di un semplice sfogo: dietro ogni ora di piattaforma inaccessibile ci sono ore di lavoro buttate al vento, appuntamenti saltati, contribuenti in ansia e studi professionali che vedono sfumare la possibilità di rispettare scadenze già di per sé stringenti. “Non possiamo continuare a lavorare in queste condizioni”, afferma un commercialista romano, e il suo grido di frustrazione riecheggia nei corridoi di centinaia di studi in tutta Italia.

Ennesimo down per il sito dell’Agenzia delle Entrate: situazione insostenibile

La situazione è ormai diventata insostenibile secondo quanto dichiarato dai professionisti. Ogni interruzione sul sito dell’agenzia delle Entrate si traduce in perdite economiche concrete e in un clima di incertezza che mina la fiducia non solo nei confronti delle istituzioni, ma anche nel processo stesso di digitalizzazione fiscale. Ed è proprio qui che si tocca il nodo della questione: la transizione digitale, sbandierata come il fiore all’occhiello della modernizzazione amministrativa, rischia di perdere credibilità ogni volta che la realtà dei fatti smentisce le buone intenzioni.

È difficile spiegare a un cliente che la sua dichiarazione non può essere trasmessa perché il sistema è in tilt. È ancora più difficile giustificare il ritardo quando si è costretti a rincorrere una piattaforma che va in crash senza preavviso, magari proprio nel momento in cui la scadenza incombe come una spada di Damocle. In questo scenario, il ruolo dei professionisti fiscali diventa quasi eroico: costretti a fare i conti non solo con la complessità della normativa, ma anche con la precarietà degli strumenti messi a disposizione dallo Stato.

Dura la critica dell’Associazione Nazionale Commercialisti

L’Associazione Nazionale Commercialisti non usa mezzi termini: è inaccettabile che i costi dei malfunzionamenti del sito dell’Agenzia Entrate ricadano sistematicamente sui professionisti, già gravati da carichi di lavoro sempre più pesanti e da responsabilità crescenti. La richiesta è chiara: servono investimenti seri in tecnologie moderne, assistenza tecnica efficace e, soprattutto, una riforma strutturale che metta fine a una situazione che si trascina da troppo tempo.

Ma la questione non è solo tecnica: c’è un evidente cortocircuito tra le aspettative create dalla digitalizzazione e la realtà di un sistema che fatica a stare al passo. Non si può pretendere puntualità e precisione dai contribuenti quando la stessa amministrazione non è in grado di garantire la piena operatività delle proprie infrastrutture digitali. È una questione di equità e di credibilità delle istituzioni.

In conclusione, l’ultimo episodio di blocco del sito dell’Agenzia Entrate e del sistema fiscale telematico italiano non è che la punta dell’iceberg. Serve un cambio di paradigma: la digitalizzazione fiscale non può più essere un semplice slogan, ma deve diventare una realtà concreta, efficiente e affidabile. Solo così sarà possibile restituire fiducia agli operatori del settore e ai cittadini, e garantire che la modernità non resti solo sulla carta, ma entri davvero nella vita di tutti i giorni.

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