Mutui, il ritorno del variabile: ecco quanto si risparmia al mese
La BCE avvia tagli ai tassi d'interesse, riducendo le rate dei mutui variabili. Ecco come cambia lo scenario per le famiglie italiane.
Una buona notizia per chi ha scelto i mutui variabili: la Banca Centrale Europea (BCE) ha deciso di invertire la rotta sulla politica monetaria, aprendo la strada a un graduale abbassamento dei tassi di interesse. Dopo un periodo di aumenti consecutivi, il nuovo orientamento della BCE sta già portando benefici tangibili alle famiglie italiane.
Da gennaio 2025, i tassi hanno subito una riduzione complessiva di 75 punti base, con un ulteriore taglio di 25 punti previsto per giugno 2025. Questo cambiamento promette di alleggerire ulteriormente il peso delle rate sui finanziamenti.
Rata del mutuo più bassa: gli effetti concreti dei tagli BCE
L’indice Euribor, riferimento chiave per i mutui variabili, ha mostrato una significativa flessione. Ad aprile, la media trimestrale si è attestata al 2,32%, portando il tasso annuo nominale (TAN) medio dal 3,69% al 3,44%. Questo calo ha generato un immediato risparmio sulle rate per molte famiglie. Per esempio, un mutuo standard di 150.000 euro con durata ventennale ha visto la rata mensile scendere a 865 euro, con un risparmio di 19 euro rispetto ai mesi precedenti. Se il trend proseguirà come previsto, la rata potrebbe ulteriormente ridursi a 846 euro entro giugno, offrendo un risparmio complessivo di 38 euro al mese rispetto all’inizio dell’anno.
Il 2023 aveva rappresentato un anno difficile per i titolari di mutui variabili, con un’impennata delle rate che aveva gravato pesantemente sui bilanci familiari. Un esempio emblematico è quello di un mutuo tipo di 126.000 euro, la cui rata era passata da 456 a 752 euro. Tuttavia, grazie alla nuova politica monetaria, le rate stanno progressivamente tornando sotto la soglia dei 600 euro, riportando un po’ di sollievo ai bilanci domestici.
Euribor in discesa, mutui variabili sempre più convenienti
Un aspetto interessante è la riduzione del divario tra i mutui a tasso fisso e quelli a tasso variabile. Ad aprile 2025, i migliori tassi fissi si aggirano intorno al 2,2%, mentre i variabili sono al 2,6%. Con l’Euribor in costante discesa, è possibile che entro la fine dell’anno i mutui variabili diventino economicamente più vantaggiosi rispetto ai fissi. Questo potrebbe rappresentare un incentivo per chi è in procinto di sottoscrivere un nuovo mutuo.
La scelta tra tasso fisso e variabile resta comunque aperta. Il tasso fisso offre la sicurezza di una rata costante nel tempo, ideale per chi desidera stabilità e prevedibilità. Al contrario, il tasso variabile, pur comportando un certo grado di rischio legato all’andamento dei mercati, potrebbe garantire risparmi significativi se la tendenza ribassista dei tassi continuerà. È una decisione che dipende molto dalle esigenze personali e dalla propensione al rischio di ciascun mutuatario.
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