Ryanair chiude Prime: il programma di abbonamento fallisce dopo 8 mesi
Ryanair interrompe Prime dopo 8 mesi per perdite finanziarie. Nonostante 55.000 abbonati e 4,4 milioni di euro di entrate, gli sconti hanno raggiunto 6 milioni.
Quando un progetto fallisce così clamorosamente, vale la pena fermarsi e chiedersi cosa sia andato storto. È esattamente quello che è accaduto a Ryanair, che ha deciso di chiudere il programma Prime dopo appena otto mesi di attività. Il bilancio parla da solo: nonostante 55.000 iscritti e entrate per 4,4 milioni di euro provenienti dalle quote di abbonamento, la compagnia aerea irlandese ha dovuto affrontare perdite finanziarie stimate in 1,6 milioni di euro. Una vera e propria emorragia di denaro, insomma, che ha costretto la società a fare marcia indietro su quello che doveva essere un nuovo modello di business.
Il disastro dei numeri: quando la realtà tradisce le aspettative
La strategia iniziale era ambiziosa ma, come spesso accade, completamente scollegata dalla realtà del mercato. Ryanair aveva fissato un obiettivo di 250.000 abbonati paganti 79 euro all’anno, con la promessa di voli a basso costo, assicurazione di viaggio e posti riservati fino a un limite massimo di 12 viaggi. Il programma ha raggiunto a malapena il 22% degli obiettivi prefissati. Gli sconti offerti ai clienti, circa 6 milioni di euro complessivi, hanno rapidamente divorato i ricavi generati dalle quote di iscrizione, trasformando un’opportunità in un disastro finanziario.
Dara Brady, Chief Marketing Officer della compagnia, non ha girato intorno al problema: “Questa prova è costato più denaro di quanto ne generi”. Una dichiarazione che racchiude, in poche parole, l’intera portata del fallimento. Quello che avrebbe dovuto rappresentare un capitolo vincente nelle strategie di diversificazione del gruppo è diventato invece un monito sulla difficoltà di innovare quando non si comprende veramente le dinamiche di mercato e il comportamento dei consumatori.
Lezioni per il futuro: quando il programma di fedeltà diventa un peso
L’episodio del Prime di Ryanair rappresenta un campanello d’allarme per l’intero settore aereo. Mantenere margini di profitto adeguati attraverso un programma di fedeltà con benefit concreti si rivela particolarmente complesso nel contesto di mercato odierno. La lezione appresa è brutale: non basta lanciare un servizio innovativo, serve comprenderlo profondamente e calibrarlo sul comportamento effettivo dei clienti, non su proiezioni ottimistiche destinate a naufragare.
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