Notiziario Notizie Italia Risparmi e investimenti: donne più preparate degli uomini

Risparmi e investimenti: donne più preparate degli uomini

6 Marzo 2020 15:04

di Alessandra Caparello 

Chi l’ha detto che le donne sono meno abili degli uomini nel gestire le finanze, pianificare le spese e investire i risparmi? Niente di più falso, come sottolineano anche alcune delle evidenze emerse da una ricerca condotta dalla mobile bank N26 su un gruppo di donne italiane tra i 16 e i 64 anni, in vista della festa dell’8 marzo.

 

Donne più organizzate sul fronte del risparmio rispetto agli uomini
Se negli anni settanta solo una donna su tre lavorava, oggi la quota di lavoratrici è al 50% il che significa che le donne hanno acquisito una maggior indipendenza economica e in alcuni casi gestiscono le proprie finanze anche in maniera più consapevole ed efficace rispetto agli uomini. Le donne, dice la ricerca, sono più organizzate sul fronte del risparmio, con l’81% delle intervistate che afferma di aver pianificato i propri obiettivi finanziari annuali e l’84% di esse che è riuscita a raggiungerli grazie ad un efficace controllo delle spese (87%) e rivedendo il proprio stile di vita per andare eventualmente incontro a un budget minore del previsto (36%).

 

Il 16% delle intervistate ammette di aver avuto qualche problema nel coprire sempre tutte le spese giornaliere, il 13% (contro il 15% degli uomini) riconosce anche di aver forse speso troppo per alcuni “extra” come taxi, ristoranti, serate, viaggi e shopping. In merito alle abitudini di acquisto emerge che le donne preferiscono ancora recarsi in negozio nel 70% dei casi, contro il 60% degli uomini. Al momento di pagare, il 66% opta per soluzioni digitali e, quando lo shopping arriva direttamente a casa, solo il 14% preferisce pagare in contanti alla consegna.

Le donne dimostrano di avere una marcia in più anche sul fronte degli investimenti con il 97% che pensa di aver investito in modo smart nel corso dell’ultimo anno e solo il 3% dichiara di aver perso dei risparmi a causa di cattivi investimenti (contro, rispettivamente, il 92% e l’8% degli uomini).