Cure termali: Ripresa del settore e nuove proposte per la normativa italiana
Il settore delle cure termali in Italia supera il fatturato 2019, genera occupazione e attende nuove norme per valorizzare le potenzialità.
Fonte immagine: finanza.com
Il panorama termale italiano sta vivendo un momento di grande fermento, segnato dal vigoroso ritorno dell’attenzione verso il benessere e da una rinnovata spinta alla qualità dell’offerta. La richiesta di cure termali è cresciuta in modo significativo, trainata dalla voglia di recuperare energie e dal desiderio di prevenire i malesseri legati alla vita frenetica di ogni giorno.
In tutto questo, le imprese termali registrano un fatturato di 1,6 miliardi di euro previsto per il 2024, superando i livelli pre-pandemia e rafforzando il comparto nel suo ruolo di volano per lo sviluppo territoriale.
Di pari passo, si contano 11.000 addetti e un indotto stimato in 15 miliardi di euro, mentre il 62% della forza lavoro è costituita da donne, un dato che testimonia la centralità di questo settore anche sul piano occupazionale.
Cure termali: un nuovo quadro legislativo
In Parlamento si discutono due proposte di legge che puntano ad ammodernare la normativa in vigore, ancora ferma alla legge quadro 323/2000. L’obiettivo è creare un apparato regolatorio più aderente alle esigenze contemporanee, garantendo una maggiore flessibilità operativa.
In particolare, si guarda a come rendere più accessibili le prestazioni coperte dal Sistema Sanitario Nazionale delle cure termali, che già oggi concede fino a dodici giorni di trattamenti all’anno in strutture termali per specifiche patologie, seppur con la spesa di soggiorno quasi sempre a carico dei pazienti.
Fanno eccezione gli iscritti al Fondo INPS ex-Ipost, i quali ricevono un’indennità giornaliera di 40 euro. Questa revisione della cornice legislativa aspira a migliorare la governance del settore e a sostenere la crescita economica e turistica delle destinazioni termali in tutta Italia.
Focalizzazione su benessere e sviluppo
L’attenzione verso il benessere fisico e mentale ispira nuovi modelli di offerta integrata, incentivando la destagionalizzazione del turismo attraverso pacchetti personalizzati e programmi di cure termali aperti a un pubblico sempre più ampio.
Le località termali, celebri per i benefici naturali delle loro acque, si stanno trasformando in veri e propri poli di accoglienza a supporto del sistema sanitario, arricchendo le regioni in cui operano. Questo rinnovamento passa sia attraverso l’aggiornamento di infrastrutture e sistemi di accoglienza, sia grazie all’attenzione per l’innovazione tecnologica.
In parallelo, l’aumento costante della domanda spinge a potenziare servizi di mobilità e a sviluppare collaborazioni con realtà turistiche limitrofe.
Le cure termali italiane possono dunque contare su un contesto di positiva evoluzione, favorendo una sinergia tra salute e valorizzazione territoriale di lungo periodo. È un fronte che si arricchisce di progetti legati alla formazione specializzata per il personale, all’ampliamento delle strutture ricettive e alla promozione di esperienze orientate al benessere olistico.
La rielaborazione della legge promette di delineare regole più aggiornate, così da rendere il comparto delle cure termali sempre più competitivo e in grado di soddisfare una domanda in aumento continuo.
Con un mercato pronto a recepire questi cambiamenti, l’intero indotto vede all’orizzonte un futuro promettente, in cui competitività e attenzione alla persona si fondono in una proposta turistica di alto livello e di rilevante impatto socio-economico.
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