La Commissione Europea approva Piracy Shield: sarà guerra alla pirateria streaming
Piracy Shield blocca la pirateria streaming in Italia e riceve l'approvazione dalla Commissione Europea dopo dubbi e polemiche.
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La lotta alla pirateria streaming con Piracy Shield in Italia continua a far discutere, generando un acceso dibattito sull’efficacia delle strategie di contrasto e sull’urgenza di proteggere i contenuti digitali legittimi.
Cifre come 28.000 domini bloccati e 6.000 indirizzi IP oscurati testimoniano l’ampiezza del fenomeno, mentre i 2,2 miliardi di euro di fatturato persi e i 12.000 posti di lavoro a rischio dipingono uno scenario allarmante.
Siamo di fronte a un problema che non danneggia solo produttori e distributori, ma che colpisce il tessuto economico nazionale, rallentando la crescita dell’intera industria culturale e colmando un vuoto normativo che fino a poco tempo fa sembrava incolmabile.
Uno dei nodi centrali riguarda la capacità di Piracy Shield – la piattaforma gestita da AGCOM – di rendere immediatamente inaccessibili le trasmissioni pirateria streaming e tutelare i diritti d’autore.
Lo strumento, frutto di una stretta collaborazione tra autorità di regolamentazione, forze dell’ordine e operatori digitali, si sta rivelando decisivo nel bloccare la diffusione di contenuti sportivi e audiovisivi non autorizzati.
Nonostante questo progresso, il rapporto FAPAV/Ipsos del 2024 segnala come la pirateria abbia causato una contrazione del PIL di 904 milioni di euro e sottratto 73 milioni di accessi legittimi a film, serie TV ed eventi sportivi. Tali dati evidenziano la necessità di strategie sempre più efficaci per arginare le perdite e stimolare un clima di fiducia negli operatori del mercato.
Piracy Shield: la prospettiva normativa e il coordinamento internazionale nella lotta alla pirateria streaming
La Commissione Europea osserva da vicino l’esempio italiano, valutando la coerenza delle misure adottate con il Digital Services Act, il quadro giuridico europeo che definisce principi e responsabilità per i servizi digitali.
La sfida principale consiste nel trovare un equilibrio tra protezione dei contenuti e diritto di espressione, affinché non si rischi di limitare la libertà in Rete. Nel frattempo, la Guardia di Finanza continua a intensificare i controlli, puntando anche sulla collaborazione con Google per la deindicizzazione dei siti di pirateria streaming con l’ausilio di Piracy Shield.
Questa sinergia dimostra come l’intervento congiunto di enti pubblici e privati possa costituire un modello virtuoso, pronto a ispirare altri Paesi dell’Unione.
Uno slancio decisivo per il settore e l’innovazione
L’efficacia dell’azione di contrasto contro la pirateria streaming di Piracy Shield non rappresenta un mero approccio repressivo, ma si traduce in un volano per il settore creativo, incentivando nuovi investimenti e rafforzando la filiera produttiva.
La tutela dei ricavi è cruciale per stimolare l’innovazione tecnologica e consentire alle aziende di sperimentare format sempre più accattivanti, capaci di coinvolgere un pubblico vastissimo. In questo quadro, il mantenimento di uno spazio digitale sicuro e trasparente diventa fondamentale per generare fiducia nei consumatori e salvaguardare l’occupazione.
Nella prospettiva futura, una vigilanza costante, supportata da strumenti aggiornati e regolamentazioni condivise, potrà fare la differenza nel consolidare l’Italia come esempio virtuoso di difesa della creatività e promozione dello sviluppo economico.
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