La pirateria digitale in Italia sta registrando un leggero calo
Il 2024 segna un calo della pirateria audiovisiva in Italia, ma le perdite economiche restano alte: 2,2 miliardi di euro e migliaia di posti a rischio.
Fonte immagine: FreePik
Negli ultimi anni, la pirateria digitale è diventata una delle spine nel fianco più pungenti per l’industria dell’intrattenimento, e il quadro che emerge per l’Italia 2024 è tanto complesso quanto significativo.
Sebbene i dati mostrino una lieve flessione rispetto al passato, il fenomeno continua a pesare come un macigno sull’economia nazionale, lasciando sul campo cifre che fanno riflettere: 2,2 miliardi di euro di perdite, 12.100 posti di lavoro a rischio e un impatto sul PIL di ben 904 milioni di euro. Numeri che non lasciano spazio a interpretazioni: la battaglia contro la pirateria è tutt’altro che vinta.
Pirateria digitale: diffusione delle pratiche illecite e nuove abitudini digitali
Nonostante una leggera contrazione della pirateria digitale, con il 38% degli italiani coinvolti almeno una volta in pratiche illecite (in calo di un punto percentuale rispetto al 2023), il fenomeno resta profondamente radicato nelle abitudini digitali.
A farla da padrone è senza dubbio l’IPTV illegale, scelta dal 22% dei pirati, seguita dallo streaming non autorizzato (18%) e dal download peer-to-peer (15%). Sono numeri che, tradotti, raccontano di circa 15 milioni di utenti italiani che ogni giorno accedono a contenuti non legittimi, con una predilezione particolare per film (29%), serie TV (23%) ed eventi sportivi in diretta (15%).
Un fenomeno che, seppur con intensità variabile, colpisce in modo più marcato le regioni meridionali, dove la pirateria sembra aver messo radici più profonde rispetto al resto del Paese.
Nuove strategie di contrasto: tra legge e tecnologia
Il 2023 ha rappresentato un vero spartiacque, segnando l’introduzione di una normativa anti-pirateria più stringente e, soprattutto, l’attivazione della piattaforma Piracy Shield nel febbraio 2024. Questa innovazione consente di bloccare i contenuti illegali entro 30 minuti dalla segnalazione, con una particolare attenzione agli eventi sportivi, ma con la prospettiva concreta di estendere presto la protezione anche a film e serie TV.
Un cambio di passo che dimostra come la tecnologia, se ben utilizzata, possa diventare un alleato prezioso nella lotta contro le violazioni dei diritti d’autore con la pirateria digitale. Tuttavia, la strada è ancora lunga: il 70% degli utenti di IPTV illegale riconosce i danni arrecati dal fenomeno, ma ben il 45% tende ancora a minimizzare la gravità delle proprie azioni.
L’impatto economico e sociale della pirateria
Parlare di impatto economico pirateria significa affrontare un tema che va ben oltre la semplice perdita di introiti per le aziende del settore. La pirateria digitale erode il tessuto produttivo, mette a rischio migliaia di posti di lavoro e sottrae risorse fondamentali all’intero sistema Paese.
Per questo motivo, accanto alle misure tecniche e legislative, stanno prendendo piede campagne di sensibilizzazione mirate a informare i cittadini sui rischi e sulle conseguenze concrete di un comportamento che, spesso, viene percepito come innocuo.
La consapevolezza, oggi più che mai, rappresenta la chiave di volta per invertire la rotta e restituire valore a un comparto che, nonostante tutto, continua a essere uno dei motori culturali ed economici dell’Italia.
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