Finanza Personale Autogrill, prezzi alle stelle: quanto costa mangiare in viaggio

Autogrill, prezzi alle stelle: quanto costa mangiare in viaggio

Rincari nelle aree di servizio autostradali: prezzi di acqua, caffè e panini degli Autogrill molto più alti rispetto a bar e supermercati.

9 Luglio 2025 09:30

Chiunque abbia avuto la (s)ventura di fermarsi in un autogrill lungo le nostre autostrade, sa bene che il prezzo di una semplice bottiglietta d’acqua può far girare la testa più di una curva di montagna.

In un contesto in cui i prezzi alimentari sembrano rincorrere una logica tutta loro, lontana anni luce dalla realtà quotidiana, l’esperienza del viaggiatore si trasforma spesso in una gara di resistenza tra portafoglio e necessità. E mentre l’inflazione ufficiale si mantiene su valori contenuti, il listino delle aree di servizio corre per conto proprio, senza alcun freno apparente.

Autogrill: acqua e caffè diventano oro blu e oro nero in autostrada

Il dato che salta subito all’occhio è il prezzo dell’acqua: in autogrill una bottiglia da un litro raggiunge tranquillamente i 3,18 euro, cifra che fa impallidire i 0,63 euro dei supermercati. E se il viaggiatore spera di consolarsi con un caffè, prepari il portafoglio: il prezzo medio si attesta a 1,46 euro, con un balzo del 21% rispetto ai bar cittadini. In pratica, anche il semplice gesto di una pausa ristoratrice diventa un piccolo lusso, e il rischio di restare “a secco” – nel vero senso della parola – è dietro l’angolo.

Panini, brioche e bibite gassate: una colazione che pesa

Non va meglio se si decide di puntare su un classico spuntino da viaggio. I panini all’autogrill mantengono un prezzo medio di 6,80 euro, con picchi che sfiorano gli 8,50 euro in alcune stazioni, mentre nei bar cittadini ci si ferma a 4,30 euro.

Le brioche, che dovrebbero essere la coccola della colazione, segnano un rincaro del 16% e arrivano a 2 euro, contro l’1,37 euro delle città. Ma il vero record spetta alle bibite gassate: 8 euro al litro, più di cinque volte il prezzo della grande distribuzione.

E se qualcuno pensa di addolcire la pillola con i gelati confezionati, scoprirà che anche questi superano i 3 euro, contro 1,30 euro dei supermercati. Insomma, il prezzo di ogni cosa sembra più quello di un locale di lusso che di un autogrill.

La richiesta di trasparenza e concorrenza: viaggiare non deve essere un salasso

Di fronte a questa situazione, cresce la domanda di trasparenza e di regole che impongano una vera concorrenza tra gli operatori degli autogrill. I viaggiatori si trovano di fatto prigionieri di un sistema che non lascia alternative, costretti ad accettare un prezzo che non trova giustificazione nei costi reali.

Un intervento deciso potrebbe non solo alleggerire il conto, ma restituire dignità e libertà di scelta a chi si mette in viaggio sulle nostre autostrade. In fondo, la strada dovrebbe essere sinonimo di scoperta e libertà, non di spese fuori controllo.

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