Auto Euro 7 troppo care: italiani in difficoltà
Auto Euro 7, nuove normative UE per veicoli: limiti alle emissioni, durata batterie e impatti economici. Scopri sfide e reazioni del settore.
Fonte immagine: ansa
Nel vivace dibattito che sta animando l’industria automobilistica europea, le nuove regole per le auto Euro 7 si stagliano come un vero e proprio spartiacque, tra la necessità di maggiore sostenibilità e il timore di costi sempre più elevati.
Se da un lato le nuove normative UE promettono un futuro più pulito, dall’altro la sensazione diffusa è che si tratti di una sfida non priva di insidie, destinata a lasciare il segno non solo tra i costruttori, ma anche tra i consumatori e i governi.
E, come spesso accade quando la posta in gioco è alta, il rischio è che la ricerca di un equilibrio tra tutela dell’ambiente e sostenibilità economica finisca per accendere gli animi più del previsto.
Auto Euro 7, limiti più severi sulle emissioni: cosa cambia davvero?
Al centro della scena ci sono i nuovi tetti alle emissioni delle auto Euro 7, che per la prima volta abbracciano non solo gli ossidi di azoto e il monossido di carbonio, ma anche il particolato generato da freni e pneumatici. Si parla di valori che oscillano dai 3 mg/km per i veicoli elettrici leggeri fino agli 11 mg/km per i furgoni più grandi.
Una novità che non lascia indifferenti, perché tocca in profondità la filiera produttiva, costringendo tutti gli attori – dai grandi costruttori ai fornitori di secondo e terzo livello – a ripensare processi e strategie. In questo scenario, la domanda che aleggia è: riuscirà il settore a tenere il passo senza sacrificare la propria competitività?
Nuovi standard per le batterie auto elettriche: tra opportunità e ostacoli
Non meno rilevante è il capitolo dedicato alle batterie delle auto elettriche, che secondo le nuove disposizioni dovranno garantire almeno l’80% della capacità originale dopo cinque anni o 100.000 km, scendendo al 72% dopo otto anni o 160.000 km.
Un traguardo ambizioso, pensato per offrire maggiori garanzie agli utenti e favorire la transizione verso la mobilità a zero emissioni. Tuttavia, anche qui il rischio è che l’innovazione delle auto Euro 7 si trasformi in un boomerang per chi non dispone delle risorse necessarie ad adeguarsi, con una pressione crescente soprattutto sui piccoli fornitori, già messi a dura prova dalla volatilità del mercato.
Costi in aumento e prospettive per il mercato
Non si può ignorare il tema dei costi: secondo le stime ufficiali, l’adeguamento alle nuove normative UE per le auto Euro 7 comporterà un incremento compreso tra 180 e 450 euro per auto e furgoni, fino a 2.800 euro per i mezzi pesanti.
Ma gli operatori del settore alzano la voce: per le auto tradizionali si teme un rincaro vicino ai 2.000 euro, mentre per gli autobus diesel si parla addirittura di 12.000 euro. In questo contesto, cresce il rischio che gli acquirenti si orientino verso l’usato, rallentando il rinnovamento del parco circolante. E intanto, governi come Italia, Francia e Polonia fanno sentire la loro contrarietà, giudicando questi standard difficilmente applicabili nei tempi previsti.
In definitiva, il vero nodo resta quello di sempre: come conciliare la sostenibilità ambientale con la sostenibilità economica di un settore strategico per l’Europa?
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