Sigarette, aumenti fino a 2 euro a pacchetto con la nuova tassa UE
La Commissione UE propone di alzare le accise sul tabacco: rincari fino a 2 euro a pacchetto, nuove risorse per il bilancio comunitario e polemiche tra gli Stati.
Fonte immagine: Finanza.com
Si respira aria di cambiamento nelle politiche fiscali del Vecchio Continente, e la grande novità arriva dalla Commissione Europea, decisa a rivoluzionare il sistema di tassazione sul tabacco. Secondo le ultime indiscrezioni, l’obiettivo primario è quello di arginare l’abuso di sigarette e derivati, incrementando le entrate comuni e lanciando un messaggio di tutela della salute collettiva.
L’idea di un rialzo generale dei prezzi interessa non solo le sigarette tradizionali, ma prende di mira anche i più moderni dispositivi a base di vapore, spingendo i fumatori a riflettere due volte prima di accendere o inalare.
Aumento delle accise e scenari futuri
L’iniziativa punta soprattutto a rivedere le accise sui principali prodotti del tabacco, predisponendo rincari potenzialmente compresi tra uno e due euro a pacchetto. Questo programma, già inserito nel nuovo Quadro Finanziario Pluriennale, coinvolge numerosi partner europei e mira a cambiare in modo incisivo le abitudini dei consumatori, in linea con una strategia di salute pubblica più rigorosa.
Al centro di questo progetto, troviamo anche le sigarette elettroniche, ormai simbolo di un mercato in continua crescita e intensamente popolare, soprattutto tra i più giovani. L’auspicio è che un gravame fiscale maggiore possa scoraggiare gli acquisti superflui, facendo leva su scelte più sane e responsabili.
L’iniezione di risorse e la lotta al mercato illecito
Uno dei motivi centrali di questa strategia, fortemente sostenuta dalla Commissione, risiede nella prospettiva di incrementare notevolmente le entrate comuni, per un valore che potrebbe toccare cifre a due zeri. Parte di questi introiti confluirà nella nuova risorsa denominata Tedor, pensata per sostenere progetti condivisi di sviluppo e cooperazione all’interno dell’Unione.
Tuttavia, il rischio di un aumento del contrabbando rimane elevato, come insegnano le esperienze in Paesi dove i prezzi dei pacchetti hanno già subito impennate vertiginose. Contrastare i traffici illeciti, quindi, diventa cruciale per assicurare la credibilità e l’efficacia delle misure adottate.
Verso un’armonizzazione fiscale condivisa
Al di là degli ostacoli e delle divergenze nazionali, l’Europa sembra intenzionata a forgiare un fronte compatto per rimodellare il settore e garantire una maggiore tutela della salute pubblica. Non è un caso che Bruxelles consideri le ulteriori entrate aggiuntive come un’opportunità per finanziare iniziative strategiche e per sensibilizzare i cittadini sugli effetti dannosi del fumo.
Da un lato, si punta a ridurre in modo drastico il consumo di tabacco, dall’altro, a promuovere un concetto di responsabilità collettiva nella gestione delle risorse comuni. Molto dipenderà, però, da come verranno affrontate le inevitabili tensioni politiche interne, specialmente in quei Paesi che non intendono cedere margini di autonomia fiscale troppo ampi. In definitiva, gli sviluppi futuri diranno se l’armonizzazione proposta si rivelerà uno strumento efficace di crescita e di tutela dei consumatori, o se aprirà nuovi fronti di conflitto sulla strada dei trattati unionali.
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