Fisco Tassa Ue sul Tabacco: accise record e nuove imposte sulle sigarette elettroniche

Tassa Ue sul Tabacco: accise record e nuove imposte sulle sigarette elettroniche

La Commissione Ue propone accise record su tabacco, sigarette elettroniche e nuove tasse: impatto sui prezzi e reazioni dei governi.

14 Luglio 2025 12:09

Si profila un brusco rialzo delle imposte sul tabacco, segnando un punto di svolta nelle politiche fiscali dell’Unione. Con aumenti che oscillano dal 139% per le sigarette tradizionali fino al 1.090% per sigari e sigarilli, questa nuova strategia mira a riformulare l’intero comparto tabacchifero.

Al centro dell’attenzione si colloca la tassa Ue, intesa a generare risorse che sostengano il bilancio e riducano la dipendenza dai contributi statali. L’impatto sui consumatori potrebbe tradursi in un rincaro medio del 20% sul prezzo dei pacchetti, mentre la prospettiva di un aumento del mercato illegale suscita timori tra gli esperti, in particolare per il tabacco da arrotolare e per le importazioni da paesi con regimi fiscali più favorevoli.

Parallelamente, i prodotti alternativi non sfuggono alla stretta: viene introdotta un’accisa specifica sulle sigarette elettroniche, mentre il tabacco riscaldato vedrà una tassazione pari a circa la metà di quella applicata alle sigarette convenzionali.

Tassa Ue sul tabacco: riforma fiscale in dettaglio

La spinta politica verso l’aggiornamento delle accise sul tabacco risponde a una linea di intervento che coinvolge anche altri ambiti cruciali, come i rifiuti elettronici. L’Unione sta infatti valutando di imporre un prelievo aggiuntivo pure sui dispositivi elettronici dismessi, nella logica di favorire un’economia circolare ed evitare che tali prodotti finiscano nelle discariche comuni.

Allo stesso tempo, sono allo studio misure per le grandi aziende con fatturati superiori ai 50 milioni di euro. L’obiettivo è creare un quadro normativo che consenta di reperire nuove risorse attraverso una fiscalità più ampia, rafforzando l’autonomia finanziaria di Bruxelles.

Se venisse approvato, il piano potrebbe portare fino a 30 miliardi di euro l’anno nelle casse comunitarie, contribuendo a una più solida stabilità di bilancio.

Impatto su consumatori e produttori

Non mancano perplessità, specialmente da parte di Paesi produttori come l’Italia, la Grecia e la Romania, dove l’agricoltura legata al tabacco rappresenta una componente importante dell’economia locale.

Alcune nazioni temono che un ulteriore inasprimento delle imposte possa finire per penalizzare i produttori, favorendo involontariamente le filiere parallele e rendendo ancora più fertile il terreno per attività non regolari.

D’altra parte, Francia e Germania spingono per un adeguamento delle regole comunitarie, ritenendo che la riforma possa garantire maggiore equità fiscale e rafforzare la lotta al commercio illecito. Rimane cruciale il raggiungimento di un consenso unanime fra i 27 Stati membri, un requisito indispensabile per qualsiasi modifica fiscale a livello europeo.

 

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