Lavoro Contributi Partite IVA, come si calcolano? Nuove istruzioni dall’INPS

Contributi Partite IVA, come si calcolano? Nuove istruzioni dall’INPS

L'INPS aggiorna le istruzioni per il quadro RR del modello Redditi 2025-PF, con focus su aliquote, scadenze e obblighi previdenziali per autonomi.

3 Luglio 2025 11:04

Con l’arrivo delle nuove istruzioni fornite dall’INPS per la compilazione del quadro RR all’interno del modello Redditi 2025, si apre una stagione di novità e chiarimenti che riguardano da vicino tutti coloro che operano come artigiani e commercianti o che sono iscritti alla Gestione separata.

La recente circolare n. 105/2025 si presenta come una bussola fondamentale per orientarsi tra scadenze, aliquote e obblighi dichiarativi, ponendo l’accento su aspetti spesso oggetto di dubbi e interpretazioni non univoche. Analizziamo quindi, passo dopo passo, cosa cambia e quali sono i punti da tenere sotto controllo per evitare errori e spiacevoli sorprese sul fronte dei contributi previdenziali.

Obblighi e dettagli per artigiani e commercianti

Per chi rientra nella categoria degli artigiani e commercianti, la circolare INPS non lascia spazio a fraintendimenti: la compilazione del rigo RR2 del quadro RR resta obbligatoria, anche laddove il reddito dichiarato risulti inferiore al minimale previsto. Un passaggio chiave riguarda il calcolo dell’imponibile previdenziale, che dovrà essere effettuato sull’intero ammontare dei redditi d’impresa relativi al 2024, senza possibilità di compensare eventuali perdite pregresse.

Da sottolineare, inoltre, che per i soci di società a responsabilità limitata è necessario includere nella base imponibile anche la quota di partecipazione agli utili, oppure il reddito attribuito in presenza di società trasparenti. Una precisazione che mira a garantire la massima chiarezza e uniformità nell’applicazione delle regole.

Gestione separata: aliquote e scadenze da segnare in agenda

I professionisti iscritti alla Gestione separata dovranno prestare particolare attenzione alle nuove indicazioni: l’aliquota da applicare sul reddito imponibile si attesta al 26,07%, con la possibilità di addebitare in fattura una rivalsa del 4% sui compensi.

Le scadenze da segnare in agenda sono due: il 30 giugno per il saldo e il primo acconto, il 30 novembre per il secondo acconto. Questi dettagli non sono solo formali, ma diventano cruciali per chi desidera mantenere una posizione contributiva regolare e priva di intoppi.

Scadenze e importanza della regolarità contributiva

Il calendario dei versamenti dei contributi previdenziali si conferma fitto e articolato: i contributi fissi dovranno essere versati in quattro rate, fissate rispettivamente al 16 maggio, 20 agosto, 16 novembre e 16 febbraio dell’anno successivo. Per i contributi calcolati a percentuale, che scattano in presenza di redditi superiori al minimale, le date chiave restano il 30 giugno e il 30 novembre.

L’INPS ribadisce con forza l’importanza di rispettare scrupolosamente tutte le scadenze, pena l’applicazione di sanzioni e la possibile perdita della copertura previdenziale. Seguire con attenzione le istruzioni aggiornate è quindi essenziale per tutelare la propria posizione e operare in piena regolarità.

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