Lavoro Pensioni Pensione anticipata a 64 anni in Gestione Separata: conviene o penalizza?

Pensione anticipata a 64 anni in Gestione Separata: conviene o penalizza?

Scopri come funziona la pensione anticipata a 64 anni tramite il computo nella Gestione Separata INPS e le sue implicazioni economiche.

1 Luglio 2025 12:30

Quando si parla di pensione anticipata, la domanda che molti lavoratori si pongono è: “Conviene davvero uscire prima dal mondo del lavoro?” L’idea di andare in pensione a 64 anni può sembrare allettante, ma come spesso accade, il diavolo si nasconde nei dettagli.

Ecco perché è fondamentale capire bene le regole del gioco, soprattutto quando si valuta la possibilità di accedere alla pensione tramite il computo nella Gestione Separata INPS. Un’opzione che, a prima vista, promette flessibilità, ma che nasconde anche qualche insidia da non sottovalutare.

Il metodo contributivo: tutto si gioca sui numeri

La scelta di optare per il metodo contributivo rappresenta una vera e propria svolta nel calcolo dell’assegno pensionistico. Non è solo una questione di numeri: si tratta di abbandonare il cosiddetto sistema misto, ovvero quel meccanismo che permette di calcolare i contributi versati fino al 31 dicembre 1995 con il metodo retributivo, più generoso perché basato sugli ultimi stipendi – di solito i più alti della carriera.

Dal 1° gennaio 1996 in poi, invece, si passa al contributivo puro, che prende in considerazione tutti i contributi versati, senza guardare alle ultime buste paga. Ecco perché chi ha avuto una carriera in costante crescita potrebbe trovarsi di fronte a una riduzione dell’assegno, visto che il contributivo ingloba anche gli anni iniziali, spesso caratterizzati da retribuzioni più basse.

Penalizzazioni e stime: quanto si rischia davvero?

Scegliere il computo nella Gestione Separata significa, in pratica, ricalcolare tutta la propria storia contributiva con il solo metodo contributivo. E qui arriva il nodo della questione: per chi ha accumulato 10-11 anni di contributi prima del 1996, le stime parlano chiaro.

Si rischia una riduzione dell’assegno pensionistico nell’ordine del 5-6% annuo. Una percentuale che, messa nero su bianco, può fare la differenza sul bilancio familiare. In altre parole, la flessibilità della pensione anticipata si paga, e non poco, in termini di importo finale.

Strumenti per decidere: il simulatore MyINPS

Non tutto, però, è lasciato al caso o alle congetture. L’INPS mette infatti a disposizione dei lavoratori uno strumento prezioso: il simulatore presente sul portale MyINPS. Grazie a questo servizio, è possibile effettuare una simulazione dettagliata dell’importo pensionistico, confrontando le diverse opzioni di pensionamento.

Un modo concreto per prendere decisioni informate, evitando sorprese e permettendo a ciascuno di scegliere la strada più adatta alle proprie esigenze e aspettative. In definitiva, quando si parla di pensione, la parola d’ordine resta sempre una: consapevolezza.

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