Finanza Personale Bonus e contributi: cosa sapere per evitare raggiri e frodi digitali

Bonus e contributi: cosa sapere per evitare raggiri e frodi digitali

Il MIMIT denuncia truffe sugli incentivi pubblici e offre linee guida per proteggere le imprese. Scopri come evitare raggiri.

27 Giugno 2025 15:00

Negli ultimi tempi, il mondo delle truffe sugli incentivi sembra aver trovato terreno fertile tra le aziende italiane, sempre più spesso bersaglio di stratagemmi tanto ingegnosi quanto pericolosi.

Sotto la promessa di un accesso facilitato agli incentivi pubblici, si celano raggiri che rischiano di mettere in ginocchio chi, con fiducia, si affida a presunti consulenti. Ma come riconoscere i segnali di allarme e, soprattutto, come difendersi da queste insidie sempre più sofisticate?

Il fenomeno: tra promesse e illusioni

A fare da apripista a questa nuova ondata di raggiri sono i cosiddetti “mediatori” che, senza troppi scrupoli, si presentano alle imprese con proposte allettanti e garanzie di successo. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di individui che sanno come giocare sulle speranze di chi desidera ottenere un sostegno economico e che, forti di documenti apparentemente ufficiali e comunicazioni inviate da indirizzi che ricordano quelli istituzionali, riescono a conquistare la fiducia delle vittime.

Non è raro, purtroppo, che dietro a una consulenza apparentemente impeccabile si nascondano solo falsità e una trappola pronta a scattare al momento del pagamento.

Le raccomandazioni del MIMIT e i segnali d’allarme

Proprio per arginare questa deriva, il MIMIT ha deciso di scendere in campo con una serie di consigli pratici, utili a chiunque voglia evitare di cadere nella rete dei truffatori. Il primo passo, suggerisce il Ministero, è quello di affidarsi esclusivamente ai canali ufficiali per ogni verifica, proteggendo con attenzione le proprie credenziali digitali come SPID e PEC.

È fondamentale inoltre valutare con attenzione chi si presenta come consulente e non lasciarsi mai tentare da promesse di risultati troppo semplici o da pressioni eccessive. Comunicazioni poco chiare, risposte evasive e la presenza di errori nei documenti sono tutti segnali che non vanno sottovalutati.

Come agire in caso di sospetto: la denuncia

Se il dubbio si insinua, è essenziale non perdere tempo: la denuncia rappresenta l’unica strada percorribile per tutelare sé stessi e il proprio business. Le autorità competenti – Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia di Stato – sono pronte ad avviare le indagini necessarie per fermare questi fenomeni.

Ricordiamoci che la tempestività è un elemento chiave: più rapidamente si segnala, maggiori sono le possibilità di limitare i danni e, magari, recuperare quanto perso. Monitorare personalmente l’esito delle richieste attraverso le piattaforme dedicate e il Registro nazionale degli aiuti di Stato resta, infine, un gesto di responsabilità imprescindibile per ogni imprenditore che voglia difendere la propria azienda dalle insidie del mercato.

Se vuoi aggiornamenti su Finanza Personale inserisci la tua email nel box qui sotto:

Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.