Scadenza Pec amministratori rimandata, ecco la proroga
Obbligo PEC per amministratori: proroga al 31 dicembre 2025. Dettagli su modalità, sanzioni e costi dell'adempimento.
Fonte immagine: ansa
Con la recente approvazione della Legge di Bilancio 2025, arriva una novità che non può passare inosservata per chi riveste ruoli apicali all’interno delle società: la proroga dell’obbligo PEC per gli amministratori società è stata ufficialmente spostata al 31 dicembre 2025.
Una boccata d’ossigeno, certo, ma attenzione a non abbassare la guardia: il tempo supplementare concesso rappresenta una finestra preziosa per mettersi in regola senza rischiare sanzioni e blocchi amministrativi. Vediamo insieme cosa cambia e quali sono i passaggi fondamentali per evitare di trovarsi impreparati di fronte alle richieste del Registro delle Imprese.
Nuova scadenza Pec amministratori
Il rinvio della scadenza, annunciato dalle principali Camere di Commercio, non modifica la platea dei destinatari: tutti gli amministratori di società costituite in forma societaria sono tenuti a comunicare il proprio domicilio digitale personale.
Per chi avvia una nuova impresa dal 1° gennaio 2025, la comunicazione dovrà essere contestuale all’iscrizione presso il Registro delle Imprese, mentre per le realtà già operative il termine ultimo è fissato alla fine dell’anno. Da sottolineare che l’indirizzo PEC deve essere personale e distinto da quello societario, anche se è ammesso l’utilizzo dello stesso indirizzo per più cariche amministrative ricoperte dalla stessa persona. Un dettaglio non da poco, che semplifica la gestione per chi opera su più fronti.
Sanzioni e rischi per chi non si adegua
Non è il caso di prendere la questione sottogamba: chi ignora l’obbligo PEC rischia sanzioni amministrative che possono oscillare da 103 a 1.032 euro, secondo quanto previsto dall’articolo 2630 del Codice Civile. Ma non finisce qui: in caso di mancata comunicazione, la pratica presentata alla Camera di Commercio potrebbe essere bloccata o addirittura rigettata, con evidenti ripercussioni sulla regolare operatività della società. Ecco perché è fondamentale muoversi per tempo e non rimandare l’adempimento all’ultimo momento, evitando così spiacevoli sorprese.
Adempimento senza costi e raccomandazioni operative
Un elemento che gioca a favore degli amministratori è senza dubbio l’assenza di costi aggiuntivi: non sono previsti né imposte di bollo né diritti di segreteria per la comunicazione del domicilio digitale al Registro delle Imprese.
Un motivo in più per agire con tempestività e non farsi trovare impreparati. In conclusione, la proroga concessa dalla Legge di Bilancio 2025 va letta come un’opportunità da cogliere al volo: adeguarsi subito significa mettere al sicuro la propria posizione, garantendo la piena conformità normativa e tutelando la propria operatività aziendale. Meglio non rischiare: chi si muove in anticipo, vince sempre.
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