Bonus Giorgetti: aumenta lo stipendio, ma diminuiscono i contributi (e la pensione)
Scopri il Bonus Giorgetti 2025: vantaggi fiscali e aumento del reddito netto per chi rinvia il pensionamento anticipato.
Fonte immagine: Finanza.com
Nel mondo del lavoro italiano, dove ogni scelta pesa come un macigno sul futuro, arriva una novità che promette di far discutere: il Bonus Giorgetti. Una soluzione che sembra fatta apposta per chi si trova a un passo dal pensionamento anticipato e deve decidere se mettere qualche soldo in più in tasca subito, o continuare a puntare tutto su una pensione più sostanziosa domani.
Un dilemma che sa di quotidianità, di quelle scelte che non si prendono mai a cuor leggero e che spesso dividono tra “meglio l’uovo oggi o la gallina domani?”.
Più soldi subito, ma con qualche riflessione in più
La vera novità di questo strumento, aggiornata con la circolare INPS n.102/2025, sta tutta nella possibilità di ricevere immediatamente la quota contributiva – il famoso 9,19% della retribuzione lorda – che normalmente finirebbe nelle casse dell’ente previdenziale.
E non finisce qui: dal 2025, questa somma aggiuntiva in busta paga beneficerà dell’esenzione IRPEF, il che significa niente tasse su questo extra. Un vantaggio concreto che fa gola, soprattutto in tempi in cui ogni euro guadagnato sembra sempre troppo poco rispetto a quello che serve per vivere dignitosamente.
Estensione dei benefici e nuove opportunità
Non si tratta più di un incentivo riservato a pochi fortunati: se prima era solo per chi centrava la famosa “Quota 103”, ora il Bonus Giorgetti (ex bonus Maroni) spalanca le porte anche a chi raggiunge i requisiti per la pensione anticipata ordinaria. Parliamo di 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.
Un ampliamento che, nella pratica, offre a molti lavoratori la possibilità di valutare se convenga davvero anticipare il pensionamento oppure restare ancora un po’ in sella, magari con qualche euro in più nel stipendio netto.
Attenzione alle conseguenze: meno contributi, meno pensione
Certo, la tentazione di portare a casa più soldi subito è forte, ma bisogna tenere a mente che meno contributi versati oggi si traducono, domani, in un assegno pensionistico più leggero. Nel sistema italiano, la pensione si costruisce mattone dopo mattone, e ogni contributo conta.
Ecco perché l’INPS ha deciso di mettere a disposizione strumenti informativi ad hoc, pensati per aiutare i lavoratori a non farsi prendere dalla fretta e valutare, con calma e cognizione di causa, il giusto equilibrio tra il beneficio immediato e le ripercussioni future. In fondo, si tratta di scegliere oggi la propria serenità di domani: e questa sì che è una decisione che merita tutta la nostra attenzione.
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