Le lauree che valgono oro: ecco quelle con lo stipendio più alto

Quando si parla di futuro lavorativo e di opportunità economiche, la scelta delle lauree non è mai un dettaglio da trascurare. Anzi, si tratta di un vero e proprio spartiacque che può determinare, nel bene e nel male, il percorso professionale dei giovani italiani.

Non è un caso che, dati alla mano, il report 2025 dell’Osservatorio JobPricing ponga l’accento su come il titolo di studio, l’ateneo di provenienza e persino la regione in cui si decide di studiare possano fare la differenza, e non di poco, nello stipendio dei neolaureati.

Le lauree che aprirebbero a lavori con stipendi più alti

Entrando nel vivo dell’analisi, è impossibile non notare come le discipline STEM (acronimo che racchiude scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) rappresentino una sorta di “asso nella manica” per chi ambisce a un ingresso nel mondo del lavoro dalla porta principale. I numeri parlano chiaro: i giovani tra i 25 e i 34 anni con una laurea in Ingegneria Chimica e dei Materiali si attestano su uno stipendio medio annuo di 36.275 euro, seguiti a ruota da Ingegneria Nucleare (35.952 euro), Meccanica (35.850 euro), Gestionale (35.819 euro) e Informatica (35.675 euro). In sostanza, il settore ingegneristico si conferma una vera e propria “locomotiva” delle retribuzioni giovanili.

Le lauree in Scienze Storiche e Filosofiche, Scienze dell’Antichità e Lingue percepiscono stipendi medi annui che oscillano tra i 30.798 e i 31.407 euro. Una differenza che può arrivare a superare i 5.000 euro l’anno e che mette in luce una delle principali criticità del mercato del lavoro italiano: la difficoltà di valorizzare adeguatamente le competenze umanistiche, spesso relegate a impieghi nel settore pubblico o a ruoli con retribuzioni di partenza più contenute.

Non meno importante è il fattore geografico. Le regioni Italia non sono tutte uguali quando si tratta di opportunità e stipendi. Il Nord Italia, con una media di 42.993 euro, si conferma la zona più “ricca” del Paese, distanziando nettamente il Centro (41.403 euro) e il Sud (39.688 euro). Un divario che si spiega, almeno in parte, con la maggiore presenza di aziende innovative e la capacità delle regioni settentrionali di attrarre investimenti e creare un tessuto economico dinamico e competitivo. In altre parole, il luogo in cui si sceglie di costruire il proprio percorso accademico e professionale può pesare quanto, se non più, della scelta della facoltà stessa.

Alla luce di questi dati, per avere una laurea che vale oro diventa evidente che la strategia migliore è quella di orientarsi verso le discipline STEM, scegliere atenei riconosciuti e situati in regioni Italia economicamente sviluppate. Un mix che può davvero fare la differenza e aprire le porte a carriere più soddisfacenti sia dal punto di vista professionale che economico.