Lavoro Come la Generazione Z sta rivoluzionando il mondo del lavoro

Come la Generazione Z sta rivoluzionando il mondo del lavoro

Scopri come la Generazione Z sta ridefinendo il lavoro e i mercati con nuove aspettative salariali, flessibilità e focus sui valori sociali.

6 Giugno 2025 15:30

Nel panorama attuale, parlare di Generazione Z significa immergersi in un universo in rapida evoluzione, dove il mercato del lavoro viene ridefinito da nuove priorità, aspettative e valori. Se fino a ieri le carriere si costruivano su percorsi lineari e stabili, oggi assistiamo a un vero e proprio cambio di paradigma, trainato da giovani professionisti che non solo chiedono di più, ma sanno anche dove e come cercarlo. Ecco allora che la flessibilità non è più un semplice benefit, ma una conditio sine qua non, un punto fermo attorno al quale ruotano ambizioni, scelte e strategie di vita.

Chi sono davvero questi giovani? I nati tra il 1997 e il 2012, figli della tecnologia e di un mondo globalizzato, si stanno rapidamente affermando come una forza propulsiva capace di riscrivere le regole del gioco. Entro il 2030, rappresenteranno quasi un terzo della forza lavoro mondiale: una massa critica che nessuna azienda può più permettersi di ignorare. Negli Stati Uniti, parliamo di circa 50 milioni di nuovi lavoratori, portatori di una visione inedita e di una pressione crescente su imprese e datori di lavoro.

Lavoro e Generazione Z: flessibilità, carriera rapida e stipendi più alti

Il primo elemento che balza agli occhi è il divario tra aspettative e realtà sul fronte salariale. Se oggi la Generazione Z percepisce in media 35.892 dollari all’anno, le aspirazioni puntano ben più in alto: quasi il doppio, per la precisione. Il 29% dei giovani mira a una retribuzione compresa tra i 60.000 e gli 80.000 dollari annui, un dato che suona come un campanello d’allarme per chi si occupa di risorse umane. Le aziende sono così chiamate a ripensare le proprie politiche retributive, se non vogliono rischiare di perdere i migliori talenti ancora prima di averli davvero conquistati.

Ma non è solo una questione di numeri. La mobilità professionale, per questi ragazzi, è la regola e non l’eccezione. Tre su quattro sono pronti a cambiare lavoro se lo stipendio non è all’altezza delle aspettative. Non solo: il 70% dei neolaureati si aspetta una promozione entro 18 mesi dall’assunzione. Una fame di crescita che impone alle imprese di strutturare percorsi di carriera chiari e rapidi, capaci di valorizzare il merito e la voglia di mettersi in gioco. Non sorprende che chi non riesce a offrire prospettive concrete si ritrovi presto con le scrivanie vuote.

E poi c’è la flessibilità, vero e proprio mantra di questa generazione. Il 68% dei giovani considera la possibilità di lavorare in modo flessibile – orari adattabili, lavoro da remoto, autonomia organizzativa – un requisito imprescindibile. Più di ogni benefit materiale, conta la libertà di gestire il proprio tempo, di conciliare vita privata e professionale, di costruire un equilibrio su misura. Le aziende che sanno rispondere a questa esigenza diventano immediatamente più attrattive, mentre chi resta ancorato a modelli rigidi rischia di perdere terreno.

Generazione Z rivoluziona il lavoro: cosa cercano davvero le nuove leve

Sul piano dei consumi, il potere d’acquisto di questa generazione si aggira attorno ai 450 miliardi di dollari a livello globale. Un’enormità, che si traduce in una crescente influenza sulle scelte delle aziende. Non basta più offrire un prodotto o un servizio: bisogna dimostrare attenzione alla sostenibilità, all’etica, alla responsabilità sociale. Sono proprio questi valori a orientare le decisioni di acquisto e a determinare il successo o il fallimento di un brand. In altre parole, la Generazione Z non si limita a lavorare: plasma attivamente le tendenze e i comportamenti del mercato.

Ma se c’è un elemento che distingue davvero questi giovani dai loro predecessori, è il rapporto simbiotico con la tecnologia. Il 95% considera fondamentale lavorare in ambienti innovativi, mentre l’85% desidera poter utilizzare strumenti all’avanguardia. Non si tratta solo di un vezzo, ma di una vera e propria necessità: chi vuole attrarre questi talenti deve accelerare la trasformazione digitale, investendo in piattaforme, software e soluzioni che rendano il lavoro più efficiente e stimolante. Non è un caso che molte aziende abbiano già avviato importanti processi di digitalizzazione, consapevoli che la partita si gioca (anche) su questo terreno.

Nuove priorità tra ambizione, etica, formazione e digitale

Infine, la formazione continua. Il 65% dei giovani si dichiara aperto a nuove conoscenze, mentre l’82% è pronto a condividere le proprie competenze come mentore tecnologico. Investire in programmi di aggiornamento e crescita professionale non è più un lusso, ma una scelta strategica per garantire engagement e produttività. Solo così si può costruire un ambiente in cui la Generazione Z si senta valorizzata, motivata e pronta a dare il massimo.

In sintesi, il mercato del lavoro di domani sarà sempre più influenzato da questa nuova generazione, che porta con sé un mix di ambizione, competenza e voglia di cambiare le regole del gioco. Le aziende che sapranno cogliere questa sfida, puntando su flessibilità, tecnologia e attenzione ai valori, avranno una marcia in più. Per tutti gli altri, il rischio è quello di restare irrimediabilmente indietro.

Se vuoi aggiornamenti su Lavoro inserisci la tua email nel box qui sotto:

Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.