Quanto costa agli italiani andare in vacanza due settimane ad agosto?
Analisi sui rincari nel turismo estivo 2024: alloggi +21%, stabilimenti balneari +4%, trasporti. Impatti economici e consigli per risparmiare.
Con l’arrivo della bella stagione, il turismo estivo in Italia si prepara a fare i conti con una vera e propria “stangata” sui prezzi, una tendenza che sembra non risparmiare nessun comparto e che rischia di mettere a dura prova le tasche degli italiani.
Non si tratta di semplici sensazioni, ma di dati alla mano che fotografano una realtà in cui gli aumenti dei costi 2025 sono diventati protagonisti assoluti delle vacanze, costringendo molti a rivedere i propri piani e, in certi casi, addirittura a rinunciare al tanto atteso viaggio estivo.
Di quanto sono aumentati i prezzi degli alloggi al mare e in montagna
Dall’indagine condotta da Altroconsumo emerge un quadro chiaro e piuttosto allarmante: tutti i settori collegati alle vacanze estive stanno subendo rialzi, ma a guidare la classifica sono senza dubbio gli alloggi. Basti pensare che rispetto allo scorso anno i prezzi delle strutture ricettive sono cresciuti mediamente del 21%, con punte del 27% nelle località montane e un aumento medio del 23% nelle destinazioni di mare.
Se fino a poco tempo fa i Bed & Breakfast rappresentavano una soluzione più economica rispetto agli hotel, oggi il divario si è notevolmente assottigliato, con i B&B che hanno registrato gli incrementi più consistenti. E non finisce qui: alcuni alberghi hanno addirittura superato il 34% di rincaro, rendendo il soggiorno un vero lusso per pochi.
Quanto costa andare in vacanza per due settimane?
Non sorprende quindi che una settimana di vacanza per due persone sia arrivata a costare in media 1.014 euro. Ma le differenze tra le varie località restano marcate: se Cervia si conferma la meta più abbordabile con una spesa di 729 euro, Ortisei si aggiudica il primato della più cara, toccando quota 1.377 euro. Questi numeri non fanno altro che alimentare la percezione di un’estate sempre più proibitiva per molte famiglie, costrette a fare i conti con un budget che rischia di non bastare più.
Anche gli stabilimenti balneari non fanno eccezione a questa ondata di rincari, seppur in misura più contenuta rispetto agli alloggi. Il costo medio per assicurarsi un ombrellone e due lettini in prima fila si attesta ormai a 226 euro, ma la forbice tra le diverse località è ampia: si passa dai 392 euro richiesti ad Alassio ai 155 euro di Senigallia, che resta comunque la più accessibile nonostante un aumento dell’8%. È evidente che la scelta della spiaggia può fare la differenza, ma il trend generale resta quello di un progressivo aumento dei prezzi anche sul fronte dei servizi balneari.
Rincari anche sui trasporti
Un altro capitolo che merita attenzione è quello dei trasporti. Se benzina e gasolio fanno segnare rincari tutto sommato moderati (rispettivamente +1,05% e +1,59%), il vero nodo critico riguarda i collegamenti a lunga distanza. I voli aerei, ad esempio, hanno registrato un balzo del 40% rispetto all’estate 2022, mentre le tariffe ferroviarie sono cresciute del 13%. Anche i pedaggi autostradali hanno subito un lieve incremento (+1,3%), ma è soprattutto l’aumento dei costi dei mezzi pubblici e dei trasporti interregionali a incidere sulle scelte dei viaggiatori. Non è un caso che sempre più italiani stiano valutando mete raggiungibili in auto o con brevi spostamenti, cercando di ridurre al minimo le spese impreviste.
Questa situazione, come prevedibile, si riflette sulle abitudini di viaggio: circa un terzo degli intervistati ha dichiarato di aver ridotto le vacanze rispetto al periodo pre-pandemico, con il 60% che individua nella minore disponibilità economica e nei prezzi elevati la principale motivazione. Insomma, la voglia di partire non manca, ma è il portafoglio a dettare le regole del gioco.
In un contesto così complesso, il consiglio degli esperti è quello di muoversi d’anticipo: pianificare le vacanze con largo margine, confrontare con attenzione le offerte disponibili e valutare soluzioni alternative può fare la differenza tra una vacanza da sogno e una rinuncia forzata. Esplorare mete meno battute, magari nell’entroterra o in località meno inflazionate, rappresenta una strategia vincente per chi vuole concedersi una pausa senza svuotare il conto corrente.
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