Tasse 2025: Italia tra le più alte in UE per Irpef e IVA
L'Italia raggiunge un altro primato in UE per le tasse più alte nel 2025 grazie a Irpef e IVA: scopri cosa comporta questo per il Paese.
Nel panorama economico del 2025, l’Italia ha le tasse più alte in EU per Irpef e IVA, un confronto che mette in evidenza le diverse strategie fiscali adottate dai paesi del continente. Nei primi tre mesi dell’anno, il paese ha registrato un incremento del gettito tributario del 4,7%, un risultato modesto rispetto al 17,5% dell’Irlanda e al 12,5% del Portogallo.
Nonostante questa posizione, l’Italia sta adottando misure mirate per migliorare la propria competitività, sia a livello nazionale che europeo.
Gli effetti della riforma Irpef
Un elemento chiave della strategia italiana è rappresentato dalle riforme Irpef, che hanno visto una riduzione dell’aliquota dal 35% al 33%. Questa misura, volta a sostenere il ceto medio, si inserisce in un contesto di riforme fiscali più ampio che punta a rilanciare la crescita economica e a migliorare la qualità della vita dei cittadini. Parallelamente, il governo ha ampliato le categorie di beni e servizi soggetti ad aliquote agevolate, con un’attenzione particolare ai prodotti ecologici e ai servizi sociali, dimostrando una crescente sensibilità verso la sostenibilità e l’innovazione.
In questo contesto, le aliquote IVA rappresentano un altro punto di forza del sistema fiscale italiano. Con un’aliquota ordinaria del 22%, l’Italia si posiziona al 13° posto in Europa, allineandosi alla media continentale e mantenendosi ben lontana dai picchi del 27% registrati in Ungheria. Inoltre, l’introduzione di un’aliquota agevolata del 5% per il mercato dell’arte mira a rendere il paese più competitivo rispetto a Francia e Germania, consolidando il suo ruolo di hub culturale e artistico a livello internazionale.
Tasse in Italia tra le più alte in Europa
Nonostante le sfide che vedono l’Italia con le tasse tra le più alte in Europa, il nostro Paese continua a cercare un equilibrio tra crescita economica, sostenibilità sociale e incremento delle entrate fiscali. In un contesto globale caratterizzato da inflazione moderata e tensioni geopolitiche, il paese punta a rafforzare la propria posizione nei Campionati fiscali attraverso un mix di riforme strutturali e politiche innovative. L’obiettivo è chiaro: migliorare la competitività e attrattività del sistema fiscale italiano, rendendolo un modello per gli altri paesi europei.
Il viceministro all’Economia Maurizio Leo, intervenendo al Festival dell’Economia di Trento, ha sottolineato l’importanza di queste riforme per il futuro del paese. “La riduzione delle aliquote e l’introduzione di agevolazioni mirate sono passi fondamentali per rilanciare l’economia e sostenere il ceto medio” ha dichiarato, ribadendo l’impegno del governo nel promuovere una fiscalità più equa e sostenibile.
In conclusione, il 2025 rappresenta un anno cruciale per l’Italia, che si trova ad affrontare sfide significative ma anche opportunità uniche per rafforzare la propria posizione in Europa. Con un approccio basato su innovazione, sostenibilità e inclusività, il paese punta a trasformare le proprie debolezze in punti di forza, dimostrando che, anche nei momenti di difficoltà, è possibile costruire un futuro migliore per tutti.
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