Salvini sfida le norme ambientali: Euro 5 senza divieti e superbollo abolito nel 2026
Il ministro Salvini propone l'abolizione del superbollo entro il 2026 e difende la circolazione delle auto Euro 5, criticando la UE.
Durante il Dealer Day 2025 a Verona, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha annunciato una svolta decisiva per il settore automobilistico italiano. Tra le misure più significative spiccano l’abolizione graduale del superbollo entro il 2026 e la salvaguardia della circolazione auto Euro 5 anche oltre il 2025.
Questi provvedimenti, secondo il ministro, mirano a proteggere i consumatori italiani da quella che definisce un’“imposizione ideologica” da parte dell’Unione Europea, riferendosi al piano che prevede il passaggio completo ai veicoli elettrici entro il 2035.
Nel suo intervento, Salvini ha espresso preoccupazione per l’impatto che tali normative potrebbero avere sulla filiera produttiva e sull’economia nazionale. Ha sottolineato come i dati attuali sulle immatricolazioni di auto elettriche siano ben al di sotto delle aspettative, dimostrando una scarsa adesione da parte dei consumatori. “Non possiamo permettere che decisioni lontane dalla realtà danneggino il nostro sistema produttivo,” ha dichiarato il ministro.
Salvini vuole la circolazione degli Euro 5
Particolare attenzione è stata riservata da Salvini alla questione dei veicoli Euro 5, la cui circolazione rischia di essere limitata a partire dall’ottobre 2025 in alcune regioni del Nord Italia. Salvini ha definito queste restrizioni una “guerra contro i cittadini onesti,” sottolineando come molti automobilisti si troverebbero a possedere veicoli ancora recenti ma inutilizzabili.
La sua proposta prevede l’introduzione di norme nazionali armonizzate per evitare una frammentazione normativa tra le regioni, garantendo così maggiore uniformità e giustizia per i cittadini.
La questione superbollo
Uno dei punti cardine della riforma riguarda il mercato auto sportive e di lusso, che negli ultimi anni ha subito un forte rallentamento a causa del superbollo. Introdotta nel 2011, questa tassa prevede un pagamento aggiuntivo di 20 euro per ogni kW oltre i 185 (circa 251 CV).
Secondo Salvini, il superbollo ha incentivato molti italiani a immatricolare i propri veicoli all’estero, penalizzando il mercato interno. “Eliminare questa imposta è una restituzione di dignità fiscale al settore automotive,” ha affermato il ministro.
La riforma del superbollo sarà articolata in due fasi: inizialmente, verrà innalzata la soglia minima di potenza oltre i 185 kW, per poi procedere all’abolizione completa entro il 2026. Salvini ha assicurato che le coperture economiche per questa misura sono già state individuate, e ha evidenziato i potenziali benefici per il mercato: un aumento delle vendite di auto ad alte prestazioni e un incremento delle entrate fiscali derivanti da IVA e imposte di registro.
In conclusione, il ministro ha ribadito l’importanza di considerare il settore automobilistico non solo come una fonte di gettito fiscale, ma come un motore fondamentale per l’economia nazionale.
Ha inoltre lanciato un appello per un dialogo costruttivo con l’Unione Europea, volto a conciliare le esigenze ambientali con quelle economiche e sociali. “Il futuro della mobilità deve essere sostenibile, ma anche realistico e rispettoso delle esigenze dei cittadini,” ha concluso Salvini.
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