Non hai emesso fattura? Tutti i rischi e le sanzioni
Scopri i rischi e le sanzioni per omessa fattura e come regolarizzare la posizione con il ravvedimento operoso.
La gestione della fatturazione elettronica rappresenta un elemento cardine per le aziende. L’obbligo di emettere fatture elettroniche, introdotto dalla normativa fiscale italiana, mira a garantire la piena compliance fiscale, ma comporta anche notevoli rischi per chi non rispetta le regole. Le sanzioni per omessa fattura possono infatti raggiungere livelli significativi, con conseguenze economiche e legali di grande rilievo.
La normativa vigente, regolata dal Dlgs 471/97, prevede sanzioni estremamente severe per chi non emette o non trasmette le fatture elettroniche al Sistema di Interscambio. In caso di omessa fatturazione, il documento viene considerato inesistente, comportando una sanzione pari al 70% dell’imposta non documentata.
Anche per le irregolarità formali, che non influiscono sulla liquidazione dell’IVA, le multe variano tra i 250 e i 2.000 euro. Un altro aspetto cruciale riguarda i clienti: il committente che non riceve una fattura elettronica valida rischia di incorrere in sanzioni equivalenti, a meno che non segnali tempestivamente l’irregolarità all’Agenzia delle Entrate.
Fattura omessa: il ravvedimento operoso come soluzione
Fortunatamente, il sistema fiscale italiano offre una via per ridurre le sanzioni, in caso di fattura omessa, attraverso il meccanismo del ravvedimento operoso. Questo strumento consente di regolarizzare le violazioni con una significativa riduzione delle multe:
- Pagamento entro 90 giorni: riduzione a 1/9 della sanzione originaria.
- Pagamento entro il termine della dichiarazione IVA: riduzione a 1/8.
- Pagamento oltre tale termine: riduzione a 1/7.
Per procedere, le aziende devono utilizzare il Modello F24 e indicare il codice tributo 8911. In questo modo è possibile beneficiare in modo corretto il ravvedimento operoso per potersi risparmiare una parte della sanzione effettiva.
Le normative attuali impongono l’emissione delle fatture elettroniche entro 12 giorni dall’operazione, o entro il 15 del mese successivo per le fatture differite. Per le operazioni esenti IVA superiori a 77,47 euro, è obbligatorio il pagamento dell’imposta di bollo di 2 euro, da versare entro 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio con il codice tributo 2501.
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