Lavoro Disoccupazione e partite IVA: regole, importi e novità

Disoccupazione e partite IVA: regole, importi e novità

Approfondisci la compatibilità tra disoccupazione e Partite IVA, i sussidi come l'ISCRO e le novità normative.

11 Maggio 2025 16:50

Nel panorama normativo italiano, il rapporto tra disoccupazione e lavoro autonomo si rivela complesso, ma anche ricco di opportunità per chi sa orientarsi tra le regole.

Nel 2024 sono state introdotte alcune novità significative, soprattutto per i titolari di partite IVA, con l’obiettivo di conciliare il sostegno al reddito e l’attività professionale.

Importi e regole per la disoccupazione delle partite IVA

La compatibilità tra lo stato di disoccupazione e la gestione di una partita IVA in regime forfettario è disciplinata dal Jobs Act e dal Decreto Legislativo n. 150/2015. Secondo questa normativa, è possibile mantenere lo status di disoccupato se il reddito derivante dal lavoro autonomo non supera i 5.500 euro annui e se la partita IVA non è stata movimentata negli ultimi 12 mesi. Questo limite rappresenta una condizione fondamentale per accedere a sussidi come NASpI e Dis-Coll, garantendo una rete di protezione economica anche a chi svolge attività in proprio.

Un aspetto cruciale per i lavoratori autonomi è la certificazione dello stato di disoccupazione. Mentre per i lavoratori dipendenti è richiesto il Modello C2 storico, i titolari di partita IVA possono ricorrere all’autocertificazione presso i Centri per l’Impiego. Questa procedura semplificata facilita l’accesso alle misure di sostegno, offrendo un approccio più snello e diretto per dimostrare la propria condizione occupazionale.

Novità e requisiti

Tra le novità più rilevanti spicca l’introduzione dell’indennità ISCRO (Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa), pensata per i professionisti iscritti alla Gestione Separata INPS. Questo sussidio si rivolge a chi, nell’anno precedente, ha registrato un reddito inferiore a 12.000 euro, con una riduzione di almeno il 70% rispetto alla media del triennio precedente.

Per accedere all’ISCRO, è necessario soddisfare alcuni requisiti chiave:

  • essere iscritti esclusivamente alla Gestione Separata INPS;
  • essere in regola con i contributi previdenziali;
  • non percepire pensione diretta o reddito di cittadinanza;
  • avere una partita IVA attiva da almeno tre anni.

L’indennità ISCRO viene erogata per sei mesi, con importi che variano tra 250 e 800 euro mensili, calcolati come il 25% dell’ultimo reddito dichiarato. Questa misura rappresenta un sostegno concreto per i professionisti in difficoltà, fornendo una boccata d’ossigeno nei momenti di crisi economica.

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