Lavoro Pensioni Pensioni 2027: nuovi requisiti in arrivo, incertezza per i lavoratori vicini all’uscita

Pensioni 2027: nuovi requisiti in arrivo, incertezza per i lavoratori vicini all’uscita

Dal 2027 i requisiti per la pensione aumentano di 3 mesi. Governo e Lega discutono possibili modifiche, ma la stretta resta in vigore.

10 Dicembre 2025 08:45

In questi giorni, il tema delle pensioni 2027 sta suscitando grande interesse, specie per chi si trova vicino al traguardo lavorativo e teme di dover rimanere in servizio più a lungo. L’aggiornamento dei requisiti pensionistici stabilirà una nuova età pensionabile di 67 anni e 3 mesi, allungando di tre mesi il percorso che separa il lavoratore dalla quiescenza. L’aumento risponde alla crescita dell’aspettativa di vita, uno dei pilastri della riforma Fornero, che già in passato aveva introdotto altri adeguamenti per adeguarsi ai dati demografici.

Incremento graduale e impatto sui contributi

Sotto il profilo contributivo, gli anni di lavoro necessari per accedere alle pensioni anticipate subiscono un lieve inasprimento: gli uomini passeranno da 42 anni e 10 mesi a 43 anni e 1 mese, mentre per le donne si sale da 41 anni e 10 mesi a 42 anni e 1 mese. Per molti, questo aumento potrebbe sembrare una piccola modifica, ma in realtà comporta un ulteriore impegno prima del pensionamento. È bene ricordare che resta in vigore la finestra mobile di tre mesi, la quale potrebbe far slittare ulteriormente la data effettiva di uscita dal lavoro, portando potenzialmente a un’attesa totale di sei mesi. Tale combinazione di fattori rende il calcolo previdenziale più complesso, generando incertezza tra i futuri pensionati.

Sul versante politico, la Lega ha presentato un emendamento volto a bloccare l’incremento e a scollegare del tutto l’adeguamento dell’età pensionabile dai dati statistici sulla longevità. Tuttavia, l’ipotesi di eliminare l’aggiornamento automatico non rientra nelle priorità dell’attuale manovra 2025. In questo contesto, Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro, ha annunciato che ogni valutazione sul blocco o sul rallentamento di questi aumenti slitterà probabilmente al 2026. Le varie forze politiche, nel frattempo, restano in attesa di ulteriori precisazioni per capire se esiste spazio per una riforma strutturale dell’intero sistema previdenziale.

Incertezza tra i lavoratori e prossimi scenari

A fronte di tali novità, cresce la preoccupazione tra i lavoratori prossimi alla pensione, chiamati a valutare con attenzione i propri diritti e doveri. Alcuni sperano in un ripensamento dell’asse temporale prima del 2027, altri temono che la situazione attuale possa protrarsi, richiedendo piani di risparmio più robusti e una riorganizzazione del proprio futuro. Ogni decisione del governo, infatti, inciderà non solo sui tempi di uscita dal lavoro, ma anche sulla sostenibilità finanziaria a lungo termine dei contribuenti. In attesa di annunci ufficiali, è consigliabile tenere d’occhio eventuali cambiamenti normativi e considerare l’assistenza di esperti previdenziali per ricevere indicazioni su come affrontare al meglio il percorso verso la pensione.

Se vuoi aggiornamenti su Pensioni inserisci la tua email nel box qui sotto:

Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.