Fisco Tasse e imposte Manovra 2025: Irpef a tre aliquote, bonus natalità e incentivi alle imprese

Manovra 2025: Irpef a tre aliquote, bonus natalità e incentivi alle imprese

Tutte le novità della Manovra 2025: riforma Irpef, bonus natalità, taglio cuneo fiscale, incentivi imprese, quoziente familiare e risorse per la sanità.

25 Agosto 2025 15:40

Si alza il sipario sulla manovra 2025, un pacchetto di interventi che ambisce a imprimere una svolta all’economia e alla vita quotidiana degli italiani. Il governo punta a un alleggerimento fiscale su misura, ma anche a rafforzare quelle politiche che guardano al futuro, dall’incremento dei sostegni alle famiglie fino al consolidamento delle risorse destinate ai settori strategici.

In questo scenario, il riassetto dell’aliquota Irpef e l’introduzione del bonus natalità sono tra le misure più discusse: la riduzione delle tasse vuole favorire il ceto medio, mentre il sostegno economico per i nuovi nati mira a contrastare il calo demografico.

Il leggero taglio al cuneo fiscale completa l’azione mirata a incentivare l’occupazione, facendo leva su detrazioni e benefici estesi a una più ampia platea di lavoratori.

Riordino delle imposte e spinta agli investimenti

Cuore pulsante di questa riforma resta la ridefinizione della tassazione, con la nuova aliquota al 23% entro i 28.000 euro, al 35% tra i 28.001 e i 50.000 euro, e al 43% oltre i 50.000 euro. Questa scelta risponde all’idea di una maggiore IRES agevolata, portata al 20% per tutte le imprese disposte a reinvestire parte degli utili.

In tale contesto, l’armonizzazione delle detrazioni fiscali gioca un ruolo cruciale, poiché ammette un più ampio livello di sconti, bilanciato da aliquote progressive che cercano di premiare chi scommette sulla crescita. L’obiettivo è garantire la disponibilità di risorse per nuovi progetti, senza gravare eccessivamente sul bilancio statale, e al tempo stesso avviare un circolo virtuoso di aumento degli impieghi.

Famiglie e sostegno alla natalità

Nel segno del rilancio demografico, il governo introduce un sostegno concreto con il quoziente familiare, un metodo che assegna agevolazioni differenziate in base al numero dei componenti del nucleo e al reddito complessivo.

Per dare ulteriore vigore alle politiche di welfare, è stato incrementato il congedo parentale retribuito, puntando a incentivare le coppie a dedicare più tempo alla cura dei figli. Il rafforzamento del bonus natalità va nella stessa direzione, offrendo un appoggio importante alle famiglie con redditi medio-bassi: l’assegno da 1.000 euro per ogni nuovo nato o adottato, infatti, vuole essere un segno tangibile di fiducia nel futuro, sorretto anche dall’ampliamento dei servizi educativi e dai contributi per le spese di mantenimento.

Ruolo di banche, assicurazioni e investimenti in sanità

È previsto anche un contributo volontario a carico di banche e assicurazioni, finalizzato a garantire stabilità e a creare un fondo di emergenza che possa essere poi recuperato negli anni successivi. Questa misura, pur sollevando qualche perplessità, vuole tutelare gli istituti finanziari e assicurativi nei momenti di calo della produzione di credito, agevolando al contempo la disponibilità di capitali per investimenti.

Parallelamente, l’impegno sulle infrastrutture e sulla sanità si traduce in un sostegno finanziario costante, con l’obiettivo di assicurare servizi essenziali di qualità. Il governo ribadisce così la volontà di mantenere in equilibrio i conti pubblici, senza sacrificare la tutela dei cittadini né l’innovazione dei sistemi ospedalieri, nella convinzione che la crescita passi anche da servizi più efficienti e da un clima di fiducia tra contribuenti e Stato.

Se vuoi aggiornamenti su Fisco inserisci la tua email nel box qui sotto:

Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.