Fisco Tasse e imposte Bonus sociale TARI 2025: chi ne ha diritto, come funziona e cosa cambia

Bonus sociale TARI 2025: chi ne ha diritto, come funziona e cosa cambia

Scopri come funziona il bonus sociale TARI 2025: requisiti ISEE, modalità di erogazione, scadenze e regole per ottenere lo sconto sulla tassa rifiuti.

20 Novembre 2025 08:17

Il bonus sociale TARI si presenta come un’opportunità concreta per migliaia di nuclei familiari italiani che, anno dopo anno, combattono con i conti della spesa e le bollette. Grazie a un meccanismo di riconoscimento assolutamente automatico e privo di complicazioni, questa misura garantisce un sostegno tangibile a chi si trova in condizioni economiche più fragili. Definito dall’articolo 57-bis del DL 14/2019, lo sconto interesserà l’importo dovuto per il 2025, con l’obiettivo di anticipare difficoltà legate all’aumento dei prezzi e di tutelare chi fatica a coprire le spese mensili. La sua copertura, basata su piccole quote inserite nelle bollette degli utenti, mira a un’equa distribuzione dei costi tra tutti i contribuenti, offrendo maggior equilibrio e solidarietà all’intero sistema.

Beneficiari e requisiti

Per accedere allo sgravio, è sufficiente possedere un ISEE che non superi i 9.530 euro. Le famiglie numerose con almeno quattro figli, invece, vedranno estesa la soglia a 20.000 euro, a conferma di un’attenzione specifica alle realtà più impegnative da sostenere. Per identificare i beneficiari non serviranno domande o moduli cartacei: sarà l’INPS a raccogliere le informazioni attraverso la Dichiarazione Sostitutiva Unica, trasmettendole poi al SGAte, così da erogare il contributo in modo snello e fluido. L’autorità ARERA fissa le linee guida, assicurando che città e gestori agiscano in maniera omogenea e coerente, lasciando alle amministrazioni comunali il compito di applicare la riduzione TARI già nella prima rata utile che cadrà entro il 30 giugno 2026.

L’onere di copertura di questa agevolazione sarà ripartito tramite la nuova componente UR3, stabilita in sei euro all’anno su tutte le utenze, domestiche e non. Tali risorse confluiranno in un apposito conto gestito dalla CSEA, consentendo di assicurare i fondi necessari senza generare squilibri tra i diversi territori. L’obiettivo resta quello di distribuire responsabilità e costi in modo equo, evitando procedure complesse e prevenendo un eccessivo aggravio sugli enti locali. In tal senso, l’architettura del provvedimento si distingue per semplicità e chiarezza, due fattori essenziali per scongiurare fraintendimenti o ritardi nell’erogazione dello sconto.

Applicazione e regolarità dei pagamenti

Non si potrà, però, usufruire del vantaggio se si risulta morosi sulla tassa rifiuti per il periodo fino al 2025. In caso di debiti pendenti, si procederà con una compensazione diretta del beneficio, dopo un regolare sollecito di saldo e trascorsi 40 giorni privi di riscontro. L’idea di fondo è premiare i contribuenti in regola, sostenendo chi si impegna a saldare i propri oneri, anche in presenza di ristrettezze economiche. L’intervento, nel suo complesso, rappresenta una rete di sicurezza per le fasce più deboli e getta le basi per una gestione più virtuosa della responsabilità fiscale, in linea con l’evoluzione delle politiche sociali e la crescente esigenza di sostegni mirati.

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