Fisco Tasse e imposte Allarme truffa: email false su criptovalute a nome Agenzia delle Entrate

Allarme truffa: email false su criptovalute a nome Agenzia delle Entrate

Segnalata una nuova truffa via email che sfrutta il nome Agenzia delle Entrate e criptovalute. Ecco come riconoscere i messaggi fraudolenti e difendersi.

19 Novembre 2025 10:49

Le notizie corrono veloci sul web e, in questi ultimi giorni, un’allerta importante riguarda una nuova e sofisticata truffa informatica che prende di mira i risparmiatori italiani. Fingendosi l’ufficio competente dell’Agenzia delle Entrate, i malintenzionati inviano comunicazioni che sembrano autentiche, corredate da loghi ufficiali e dettagli apparentemente credibili. L’obiettivo è colpire soprattutto chi possiede criptovalute, facendo leva sulla confusione di molti utenti tra fiscalità e innovazione digitale. Così, attraverso testi intimidatori e richieste di verifica dei portafogli, i truffatori provano a far credere che siano in corso accertamenti legali in merito ai propri investimenti finanziari.

Segnali allarmanti e tecniche di inganno

La pressione psicologica è la chiave di queste email fraudolente, spesso accompagnate da riferimenti a sanzioni immediate e fittizi blocchi amministrativi. I truffatori fanno leva su nomi di funzionari inesistenti o presunti avvisi urgenti, ingannando i destinatari con minacce di sanzioni legate alle loro monete virtuali. In molti casi, l’aspetto grafico è curato nei minimi dettagli, così da imitare i canali ufficiali e rendere irriconoscibile la natura ingannevole della comunicazione. Una volta ottenuta la fiducia dell’utente, scatta il famigerato phishing: link mascherati e richieste di pagamento che spingono le vittime a cedere dati personali o bonifici.

L’ente preposto alla riscossione dei tributi ha ribadito che qualunque segnalazione o contestazione formale non avviene tramite posta elettronica generica. Anzi, l’Agenzia chiarisce che i pagamenti e le verifiche dei portafogli digitali non vengono mai richiesti attraverso messaggi automatizzati. La falsa promessa di un confronto diretto con il direttore o la menzione di sedicenti “uffici specializzati” sono ulteriori indizi di frode, poiché le vere comunicazioni avvengono sempre attraverso canali autorizzati e con procedure trasparenti. Gli esperti sottolineano quanto sia essenziale riconoscere questi campanelli d’allarme per evitare di subire danni economici o furto di dati sensibili.

Come difendersi e segnalare

Per proteggersi, è consigliabile innanzitutto ignorare e cancellare le email sospette: i link incriminati conducono spesso a pagine truffaldine progettate per sottrarre credenziali e denaro. In caso di dubbi, consultare esclusivamente fonti ufficiali e rivolgersi a professionisti abilitati: un commercialista o un consulente esperto di fiscalità digitale può fornire indicazioni precise. Gli utenti che desiderano approfondire la questione possono accedere alla sezione “Focus sul phishing” presente sul sito istituzionale, dove sono disponibili esempi di truffe recenti e raccomandazioni aggiornate. Segnalare tempestivamente ogni episodio sospetto alle autorità competenti rappresenta il modo più efficace per contribuire a contrastare questa ondata di raggiri online.

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