Bollo auto, cambia tutto: addio rate, ecco le nuove regole
Scopri le novità della riforma bollo auto 2026: pagamento annuale, esenzioni per veicoli elettrici, nuove regole sui passaggi di proprietà e sanzioni.
Fonte immagine: iStock
Cambia tutto per il bollo auto: la routine annuale degli automobilisti italiani si prepara a una svolta epocale, una vera e propria rivoluzione che promette di semplificare, chiarire e rendere più efficiente la gestione di uno dei tributi più discussi del nostro sistema.
La nuova impostazione, frutto della riforma fiscale in fase di approvazione definitiva, riscrive le regole del gioco a partire dal 2026, portando con sé una serie di novità che non lasceranno indifferenti né i contribuenti né le amministrazioni locali.
Pagamento annuale e territorialità: si volta pagina
A partire dal 1° gennaio 2026, il pagamento del bollo auto dovrà avvenire in un’unica soluzione, senza più la possibilità di ricorrere alle comode rateizzazioni cui molti automobilisti erano ormai abituati. La scadenza sarà fissata nel mese di immatricolazione del veicolo: una scelta che punta a eliminare confusioni e sovrapposizioni, restituendo ordine e trasparenza a un adempimento spesso vissuto come un vero e proprio labirinto burocratico.
Altro punto cardine è il rafforzamento del principio di territorialità: il tributo andrà versato esclusivamente alla Regione di residenza del proprietario, scoraggiando così la pratica – piuttosto diffusa – di intestare il veicolo in territori con aliquote più favorevoli. In questo modo, le risorse restano “a casa”, a beneficio della collettività locale.
Agevolazioni green e tutela dei veicoli storici
La nuova riforma fiscale non dimentica chi ha scelto la mobilità sostenibile: i veicoli elettrici continueranno a godere dell’esenzione dal tributo per i primi cinque anni dall’immatricolazione, con ulteriori riduzioni negli anni successivi.
Un incentivo concreto per chi investe su tecnologie pulite e innovative, a cui si aggiungono agevolazioni per i mezzi ibridi e per i veicoli storici con oltre 30 anni di vita, secondo le regole fissate dalle singole Regioni. Una scelta che guarda al futuro, ma non dimentica il patrimonio automobilistico del passato.
Sanzioni più dure e nuove regole per i passaggi di proprietà
Attenzione alle sanzioni: il decreto alza l’asticella della severità. In caso di mancato pagamento, la penalità sarà del 30% dell’importo dovuto, a cui si aggiungeranno gli interessi. E non è tutto: dopo tre anni consecutivi di inadempienza, scatterà la cancellazione dal PRA, con tutte le conseguenze del caso. Da segnalare anche l’obbligo di versamento per i veicoli in fermo amministrativo, una mossa pensata per arginare definitivamente l’evasione fiscale.
Infine, cambiano le regole per i trasferimenti di proprietà: il pagamento spetterà a chi risulta proprietario il primo giorno del periodo tributario, mettendo così fine a dubbi e contenziosi tra venditore e acquirente. Una trasformazione che punta a chiarezza, certezza e sostenibilità, in linea con le esigenze di un Paese che vuole guardare avanti senza più incertezze.
Se vuoi aggiornamenti su Fisco inserisci la tua email nel box qui sotto: