Finanza Personale Frodi creditizie in Italia: allarme per prestiti e furti d’identità

Frodi creditizie in Italia: allarme per prestiti e furti d’identità

Nel 2023 in Italia le frodi creditizie superano i 32.400 casi, colpendo prestiti, carte e settori come elettrodomestici e auto. Lombardia regione più colpita.

14 Luglio 2025 12:00

Le frodi creditizie stanno assumendo dimensioni sempre più preoccupanti nel nostro Paese, con oltre 32.400 casi rilevati nel 2024 e un valore complessivo sottratto che supera i 151 milioni di euro. Si tratta di una tendenza in forte espansione, tanto che l’importo medio per singolo caso si aggira attorno ai 4.666 euro.

Questo fenomeno interessa diversi canali di finanziamento ed evidenzia uno spaccato critico sulla sicurezza dei dati personali. Inoltre, la crescente capacità dei truffatori di sfruttare le vulnerabilità dei sistemi di controllo mette in luce la necessità di una sorveglianza più attenta, sia da parte degli utenti sia da parte degli istituti di credito, per prevenire incidenti che possono rimanere a lungo sconosciuti.

Le preferenze dei malintenzionati e i settori più colpiti

Tra i bersagli principali spiccano i prestiti finalizzati, che raccolgono il 45,3% delle operazioni truffaldine, sebbene l’importo medio in questa categoria si sia ridotto a 5.968 euro. Di contro, i prestiti personali continuano a rappresentare la vera fonte di guadagno per i criminali, con valori superiori ai 13.500 euro.

Un passaggio importante riguarda anche il calo del 32% delle frodi sulle carte di credito, che presentano comunque importi medi ragguardevoli, vicini ai 7.500 euro. In cima alla lista dei beni più acquistati in modo illecito rientrano gli elettrodomestici, responsabili del 26,4% delle operazioni sospette, seguite a breve distanza dall’automotive, con un impressionante +29,4% legato ad auto e moto.

L’incidenza geografica e l’evoluzione demografica

La regione Lombardia segna un incremento record del 19,1% dei casi, testimoniando una diffusione ampia sul territorio nazionale. Altri poli significativi risultano la Sicilia (+5,6%), la Campania e il Lazio, dove il fenomeno registra variazioni di rilievo.

Quanto alla fascia d’età, i truffatori puntano sempre più sugli individui fra i 41 e i 50 anni, con un occhio di riguardo anche a chi ne ha più di 60, un gruppo in costante aumento rispetto al passato. Parallelamente, si evidenzia un lieve calo tra i soggetti sotto i 30 anni, forse più abituati a riconoscere in anticipo segnali sospetti grazie alla familiarità con strumenti digitali.

Tattiche criminali e azioni di tutela

Il fulcro delle truffe rimane il furto d’identità, spesso realizzato mediante documenti contraffatti e l’uso illecito di dati personali. In questi contesti, gli autori dei raggiri contano sulla mancata verifica o sulla superficialità dei controlli da parte delle vittime e degli enti erogatori.

I tempi di scoperta delle operazioni fraudolente variano: nel 39,1% dei casi avviene entro sei mesi, ma non mancano situazioni in cui occorrono anche cinque anni per accorgersi della truffa. Per arginare il fenomeno, diventa cruciale monitorare con costanza i propri conti e diffidare di comunicazioni sospette. Gli istituti finanziari, dal canto loro, hanno il dovere di investire in sistemi di sicurezza più robusti, intensificando i controlli e formando il personale per identificare segnali di attività illecite con maggiore tempestività.

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