Fisco Superbollo: siamo davvero vicini a un addio?

Superbollo: siamo davvero vicini a un addio?

Il superbollo auto potrebbe essere eliminato entro l'estate, annuncia Salvini: una strategia per rilanciare il mercato e ridurre le tasse?

14 Maggio 2025 12:00

L’annuncio di Matteo Salvini sulla graduale abolizione del superbollo segna un punto di svolta per il mercato automobilistico italiano. Durante l’Automotive Dealer Day di Verona, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha dichiarato che l’imposta, introdotta nel 2011 e applicata alle auto con potenza superiore ai 185 kW, sarà eliminata progressivamente, innalzando la soglia di potenza tassabile e procedendo per scaglioni. “Potrebbe accadere anche prima dell’estate”, ha aggiunto Salvini, evidenziando come questa misura faccia parte della delega fiscale già approvata dal governo.

Il superbollo, con la sua addizionale di 20 euro per ogni kW eccedente la soglia, si è rivelato una tassa auto controproducente. Secondo Salvini, ha generato “più svantaggi che vantaggi” per l’economia nazionale, scoraggiando l’acquisto di vetture di alta potenza e creando un freno per l’intero comparto. L’iniziativa di abolizione è stata accolta positivamente dagli operatori del settore, con l’ANFIA che ha definito il piano “un passo nella giusta direzione per ridare slancio al mercato automobilistico e migliorare la competitività del nostro Paese“.

La riforma sarà implementata attraverso un approccio graduale, innalzando progressivamente la soglia di potenza tassabile per ridurre l’impatto sul bilancio statale. Tuttavia, rimane la necessità di individuare adeguate coperture finanziarie per compensare il mancato gettito fiscale. Questo equilibrio tra le esigenze di bilancio e il rilancio economico sarà cruciale per garantire il successo dell’iniziativa.

Gli effetti del superbollo sul mercato auto

Gli effetti negativi del superbollo sul mercato automobilistico sono stati significativi: ha scoraggiato l’acquisto di auto di alta gamma, spingendo molti potenziali acquirenti a rivolgersi a mercati esteri o a optare per veicoli meno potenti. La sua abolizione, secondo gli esperti, potrebbe non solo stimolare le vendite di auto di alta potenza, ma anche avere un impatto positivo sull’industria automobilistica italiana, con benefici indiretti in termini di occupazione e crescita industriale.

Un altro tema di grande rilevanza è l’evasione del bollo auto, particolarmente elevata in alcune regioni come la Sicilia, dove si stima un mancato incasso di circa 800 milioni di euro. Questo problema rappresenta una sfida aggiuntiva per il governo, che dovrà trovare soluzioni per garantire una maggiore equità fiscale e un recupero delle somme dovute.

La graduale eliminazione del superbollo non è solo una questione economica, ma anche simbolica. Rappresenta un tentativo di modernizzare il sistema fiscale legato al settore automobilistico, rendendolo più equo e in linea con le esigenze di un mercato in evoluzione. Con l’introduzione di nuove tecnologie e l’attenzione crescente verso la sostenibilità, questa riforma potrebbe essere il primo passo verso un sistema di tassazione più razionale e incentivante.

Nei prossimi mesi, sarà fondamentale monitorare gli sviluppi concreti di questa iniziativa. La capacità del governo di bilanciare le esigenze di bilancio con quelle di rilancio economico sarà decisiva per il successo della riforma. Per il momento, l’annuncio di Salvini rappresenta una boccata d’ossigeno per il settore automobilistico, che guarda con ottimismo al futuro.

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