Fisco Oltre 75 mila euro di reddito? Ecco come vengono tagliate le detrazioni

Oltre 75 mila euro di reddito? Ecco come vengono tagliate le detrazioni

La riforma fiscale 2025 riduce le detrazioni per redditi sopra 75.000€, con tetti massimi e moduli familiari: l'impatto su contribuenti.

6 Giugno 2025 16:30

A partire dal 2025, la Legge di Bilancio 2025 introduce una svolta significativa nel panorama delle detrazioni fiscali per i contribuenti con redditi elevati. Un cambiamento che si preannuncia come una vera e propria rivoluzione nel sistema delle agevolazioni, puntando a un riequilibrio tra le fasce di reddito e una maggiore attenzione alla composizione del nucleo familiare. Non si tratta di un semplice ritocco, ma di una riforma strutturale che andrà a incidere sulle abitudini e sulle scelte di spesa di una platea di cittadini ben definita.

La riforma fiscale 2025 non lascia spazio a dubbi: per chi supera la soglia dei 75.000 euro annui, le regole del gioco cambiano. Il nuovo meccanismo, che entrerà in vigore con il prossimo anno, prevede due scaglioni principali. Da una parte, chi dichiara un reddito compreso tra 75.001 e 100.000 euro potrà portare in detrazione spese fino a un massimo di 14.000 euro; dall’altra, chi varca la soglia dei 100.000 euro vedrà il proprio tetto scendere a 8.000 euro.

Il cuore della riforma per il taglio delle detrazioni

Il cuore pulsante della riforma è proprio il sistema dei coefficienti familiari, una novità che mira a rendere più equo l’impatto delle nuove regole. Per i contribuenti senza figli a carico, la detrazione effettiva si fermerà al 50% del tetto massimo previsto. La percentuale sale al 70% con un figlio, all’85% con due figli e arriva al 100% per chi ha tre o più figli, oppure almeno un figlio con disabilità riconosciuta. Un sistema pensato per evitare che i nuclei più numerosi o in condizioni di fragilità vengano penalizzati, garantendo loro una tutela maggiore rispetto ai single o alle famiglie senza figli.

Tuttavia, la Legge di Bilancio 2025 prevede alcune eccezioni che non passeranno inosservate. Le spese sanitarie continueranno a essere interamente detraibili, senza limiti, così come gli interessi passivi sui mutui per l’acquisto della prima casa stipulati entro la fine del 2024. Restano fuori dai nuovi limiti anche gli investimenti in start-up innovative e alcune tipologie di premi assicurativi. Un dettaglio non da poco, che potrebbe influenzare le scelte di investimento e di pianificazione finanziaria delle famiglie italiane nei prossimi mesi.

Non mancano, come spesso accade in questi casi, le voci critiche. Confindustria ha già espresso preoccupazione per i possibili effetti negativi sulla domanda interna, temendo che la stretta sulle detrazioni possa tradursi in una riduzione dei consumi e in un freno alla crescita. Dal canto suo, il governo difende la riforma fiscale 2025 sottolineando la necessità di un sistema più progressivo, capace di redistribuire le risorse e di premiare chi si fa carico di maggiori responsabilità familiari.

A essere maggiormente colpiti saranno soprattutto i single con redditi elevati, che vedranno restringersi in modo significativo la possibilità di usufruire delle detrazioni. Per le famiglie numerose con redditi inferiori a 50.000 euro, invece, l’impatto sarà decisamente più contenuto, confermando l’orientamento della riforma verso una maggiore progressività fiscale e una tutela rafforzata dei nuclei più fragili.

La Legge di Bilancio 2025 segna un punto di svolta nel sistema delle detrazioni fiscali, introducendo tetti di spese detraibili più stringenti ma anche meccanismi di compensazione per chi sostiene maggiori oneri familiari. Un equilibrio delicato, che dovrà essere monitorato con attenzione per valutarne gli effetti reali sulla società e sull’economia italiana. Resta da vedere se la riforma fiscale 2025 saprà davvero coniugare equità, sostenibilità e rilancio della domanda interna, oppure se finirà per alimentare nuove tensioni e diseguaglianze.

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