Fisco Casa Bollette luce e gas, previsti rincari dopo l’estate

Bollette luce e gas, previsti rincari dopo l’estate

Previsioni 2025: rincari bollette luce e gas per famiglie e imprese italiane. Cause, impatti economici e strategie per affrontare gli aumenti.

16 Giugno 2025 11:00

Non è una semplice nuvola passeggera quella che si sta addensando sulle bollette della luce degli italiani: il 2025 rischia di essere ricordato come l’anno della grande stangata energetica.

Una doccia fredda che non risparmierà nessuno, né le famiglie né le imprese, con effetti a catena che potrebbero incidere profondamente sul portafoglio e sulla competitività dell’intero sistema Paese.

Famiglie e imprese sotto pressione: rincari alle porte

I dati parlano chiaro: i rincari per le famiglie sono destinati a pesare come un macigno. Secondo le ultime stime, chi ha scelto il mercato libero e ha optato per tariffe indicizzate dovrà mettere in conto circa 350 euro in più all’anno, con la spesa totale che supererà i 2.930 euro.

Non va meglio alle imprese: l’incremento stimato è di 13,7 miliardi di euro rispetto all’anno precedente, portando la spesa energetica complessiva del tessuto produttivo italiano a quota 85,2 miliardi.

Le aziende del Nord, cuore pulsante della manifattura, dovranno sobbarcarsi quasi i due terzi di questo aumento, con settori come metallurgia, alimentare, trasporti e chimica particolarmente esposti. Insomma, la tempesta perfetta è alle porte.

Le cause: tra tensioni geopolitiche e materie prime alle stelle

Non si tratta solo di un effetto domino casuale: dietro ai nuovi prezzi dell’energia si nasconde una miscela esplosiva fatta di tensioni geopolitiche e rincari delle materie prime. Il prezzo del gas proveniente dalla Russia continua a essere un’incognita, mentre il costo delle risorse energetiche ha già registrato un balzo di oltre il 30%.

Tutto ciò rischia di innescare una spirale inflazionistica che metterà a dura prova il potere d’acquisto delle famiglie e la capacità delle imprese di restare competitive sui mercati internazionali. Il rischio? Una perdita di slancio per l’economia nazionale e una crescente difficoltà nel sostenere i consumi interni.

Le possibili vie d’uscita: efficienza e rinnovabili come scudo

Di fronte a questa ondata di aumenti sulle materie prime, le associazioni di categoria non stanno a guardare. Confcommercio e Confesercenti hanno già lanciato l’allarme, chiedendo al Governo di rivedere gli oneri di sistema e di incentivare l’autoproduzione da fonti rinnovabili e l’efficienza energetica.

Dal canto loro, i consumatori possono valutare il passaggio a contratti a prezzo fisso e adottare strategie di risparmio energetico per difendersi dalla morsa dei rincari. In un contesto così turbolento, la parola d’ordine resta una sola: prudenza, sia nelle scelte di consumo che nella gestione delle risorse.

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