Stockton, la più grande città Usa finita in bancarotta è ancora KO. Sindaco lancia reddito base da $500
Stockton, California: ovvero la più grande città degli Stati Uniti costretta a dichiarare bancarotta. Sono passati sei anni da quel giorno in cui il giudice Christopher Klein rese ufficiale il crac del comune californiano, annunciandone l’insolvenza e legittimando il ricorso al Capitolo 9 del Codice fallimentare, dopo che la richiesta dello stesso municipio, avanzata nel 2012.
Bastarono poche parole per far entrare la città di quasi 300.000 abitanti nella storia delle bancarotte made in Usa e nei libri di storia.
Da allora, Stockton ha vissuto una dolorosa fase di ristrutturazione, che non è riuscita a strapparla dalle grinfie della povertà. Semmai, il contrario, a conferma di quelle teorie che indicano come il risanamento dei conti, almeno da solo, non migliori affatto le cose.
Stando a quanto riportato di recente dal sito KQED News, i salari continuano a essere stagnanti; i prezzi delle case salgono, la minaccia incalzante dell’automazione genera ansia e preoccupazione e si è già tradotta nella perdita di posti di lavoro.
Ma il sindaco Michael Tubbs non ci sta, e tuona: “Credo che Stockton si trovi al punto zero per problemi che stiamo tutti fronteggiando in quanto nazione. E credo che, in quanto sindaco, sia mia responsabilità fare il possibile per assicurare ai cittadini della nostra comunità un sostegno economico reale”.
Dunque? Dunque Tubbs ha già deciso: per un anno, decine di famiglie residenti a Stockton riceveranno 500 dollari al mese.
Si tratta di un esperimento sociale, basato sul reddito universale di base (UBI negli States, Universal Basic Income), che vuole essere un progetto pilota, a cui in futuro, magari, possano guardare con favore anche altri comuni. Dorian Warren, co-presidente di Economic Security Project, che sta contribuendo all’iniziativa con 1 milione di dollari, spiega che l’obiettivo è quello di raccogliere dati su quelli che saranno gli impatti sociali ed economici dell’applicazione del reddito di base.
Chi riceverà le somme non sarà lasciato libero di fare quel che vuole: Warren spiega che i beneficiari saranno messi sotto costante osservazione: di conseguenza, il modo in cui i soldi saranno spesi sarà attentamente monitorato, così come il panel preposto ai controlli studierà in che modo il reddito di base inciderà su alcuni aspetti psicologici, come l’autostima e il senso della propria identità.
Il punto è, aggiunge, capire come ci si sentirà nel ricevere “un reddito garantito incondizionato solo per il fatto di essere… un essere umano”