Cambiamento climatico: -3% l’impatto sul Pil entro il 2050. E i Coldplay sospendono i concerti, non sono eco-sostenibili
Niente concerti in giro per il mondo finché non saranno eco-sostenibili. Così ha deciso la band musicale Coldplay, sorprendendo i suoi fan nel giorno di uscita del suo ultimo album. “Per i prossimi due anni lavoreremo al come rendere non solo sostenibile ma anche benefico un tour – ha detto alla Bbc il leader della band, Chris Martin – La cosa più dura è la questione dei voli, ma il sogno resta uno show senza plastica monouso e alimentato in maggioranza a energia solare”. Una risposta concreta al problema sul clima, che non farà alcuno sconto. Il cambiamento climatico, con le sue catasfrofi naturali, l’innalzamento del livello del mare e gli eventi inaspettati di maltempo, avrà un impatto negativo sempre più pesante sull’economia del pianeta.
Secondo gli esperti dell’Economist Intelligence Unit, entro il 2050 il Pil (Prodotto interno lordo) del mondo subirà un calo medio del 3%. Attraverso un indice di resilienza ai cambiamenti climatici gli economistic hanno valutato quali delle 82 maggiori economie del globo saranno le più colpite. Ebbene, l’Africa sarà la regione meno resiliente all’impatto dei cambiamenti climatici e la sua economia probabilmente si contrarrà di almeno il 4,7% entro il 2050 sulla base dei soli fattori ambientali, senza tenere conto di altre tendenze economiche cicliche. Poi l’America Latina, con un atteso -3,8%, il Medio Oriente (-3,7%), l’Europa orientale (-3%) e l’Asia-Pacifico (-2,6%). L’economia americana sarà impattata in maniera più marginale, con un calo del Pil stimato dell’1,1%, mentre l’Europa occidentale dovrebbe prepararsi a una contrazione dell’1,7% a causa del clima.
“Gli impatti dei cambiamenti climatici si stanno già avvertendo, con effetti di eventi meteorologici più estremi, ma gli impatti economici cresceranno nel tempo – ha affermato l’economista John Ferguson, direttore dell’analisi – È importante ricordare che una perdita del 3% del Pil reale nel 2050 è estremamente significativa per l’economia globale e che ci saranno perdite economiche in ogni anno dei prossimi tre decenni”.
Ma questo potrebbe non essere lo scenario peggiore. Secondo i ricercatori infatti, i paesi stanno facendo ancora troppo poco per raggiungere gli obiettivi sul clima, individuati con l’accordo di Parigi (basti pensare che il presidente americano Donald Trump ha avviato il processo per estromettere gli Stati Uniti dal patto). Il rischio di disattenderli è quindi elevato e pertanto le conseguenze sull’economia molto peggiori di quelle evidenziate nel modello. Non solo. Guardando a un orizzonte di tempo più lontano, gli effetti derivanti dal cambiamento climatico sarebbero semplicemente devastanti: entro il 2100 l’impatto sarà addiruttura di un -30% del Pil mondiale.