Finanza Notizie Italia Vino: al via la vendemmia, previsto aumento fino al 20%. Si aprono 25mila posti di lavoro occasionali

Vino: al via la vendemmia, previsto aumento fino al 20%. Si aprono 25mila posti di lavoro occasionali

10 Agosto 2018 12:11

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E’ partita la vendemmia in Italia. Le previsioni parlano di una produzione in aumento fino al 20% e un’annata di buona/ottima qualità. Anche se l’andamento dipenderà molto dal resto del mese di agosto e da quello di settembre. Da nord a sud si inizia tradizionalmente con le uve pinot e chardonnay per la produzione di spumanti, le prime ad essere raccolte, in un percorso che prosegue a settembre e ottobre con la raccolta delle grandi uve rosse autoctone Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo e che si conclude addirittura a novembre con le uve di Aglianico e Nerello.

L’Italia riuscirà a battere la Francia anche quest’anno?
La produzione quest’anno è prevista complessivamente in aumento tra 10% e il 20% con circa 46/47 milioni di ettolitri rispetto ai 40 milioni dello scorso anno. La stima arriva dalla Coldiretti in occasione del distacco del primo grappolo di uva nella provincia di Brescia in Franciacorta che come tradizione inaugura l’inizio della raccolta lungo la Penisola. Un risultato praticamente in linea con la media dell’ultimo decennio che riapre però la tradizionale sfida per la leadership produttiva mondiale con un testa a testa tra Italia e Francia dopo il primato conquistato dal vino tricolore lo scorso anno. Secondo le prime stime di Agreste, il servizio statistico del Ministero dell’Agricoltura francese, la produzione dei cugini d’oltralpe dovrebbe essere di 46,8 milioni di ettolitri, il 27% in più dello scorso anno, anche se con preoccupazioni per muffe e marciumi in Languedoc e a Bordeaux.

“La vendemmia del 2018 per effetto delle piogge che hanno caratterizzato la primavera e l’inizio dell’estate – continua la Coldiretti – si allunga con un ritardo di circa una settimana rispetto allo scorso anno. In Italia le condizioni attuali fanno ben sperare per una annata di buona/ottima qualità”.

Vino traina il Made in Italy
Le esportazioni di vino italiano nel mondo hanno un effetto traino di immagine per l’intero Made in Italy. Le vendite nel primo quadrimestre dell’anno hanno avuto un incremento in valore del 4,7% negli Usa che sono di gran lunga il principale cliente anche se preoccupano le nuove politiche protezionistiche del presidente Donald Trump. L’aumento è stato del 4,9% in Germania, al secondo posto, mentre si registra un brusco calo del 5% nel Regno Unito che nonostante gli effetti della Brexit resta sul podio dei principali clienti.
A preoccupare per il futuro però sono i rischi connessi agli accordi internazionali siglati, o in via di definizione, dall’Unione Europea, dal Ceta con il Canada fino al Mercosur con i paesi sudamericani, dove sono centinaia le Doc italiane che potrebbe rimanere senza tutele.

Il motore economico della vendemmia
Dalla vendemmia in Italia si attiva un motore economico che genera oltre 10,6 miliardi di fatturato dalla vendita del vino, sostenuto da una struttura produttiva che conta 310 mila aziende agricole e quasi 46 mila aziende vinificatrici su una superficie a vite di 652 mila ettari. Non solo. La vendemmia offre opportunità di lavoro nella filiera a 1,3 milioni di persone tra quelle impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale e quelle presenti in attività connesse e di servizio. E il ritorno dei voucher in agricoltura, dopo l’approvazione definitiva del decreto Dignità, potrebbe assicurare, secondo la Coldiretti, 25mila posti di lavoro occasionali a studenti, disoccupati, cassintegrati e pensionati. In passato la raccolta del vino è stato il settore in cui sono stati impiegati quasi la metà dei voucher agricoli.